Il suo adattamento, in un primo momento, appena vanificato da un infortunio al ginocchio in preparazione che lo ha privato dei primi due giorni, è stato fulmineo. Facilitato in particolare da Sebastiaan Bornauw. Le sue accelerazioni poi, con una punta massima a 35,58 km/h. Se Ralph Hassenhüthl a volte incontra gli stessi problemi di Alexander Blessin nel inserirlo nel suo quadro tattico, l’attaccante considerato la migliore recluta estiva dei Wolves è diventato rapidamente indispensabile e punta a 20 gol in questa stagione.
Per Haaland, Nusa è incredibile
Il suo talento non è mai stato messo in discussione. La sua espressione, soprattutto nei numeri, a volte avrebbe potuto risultare fastidiosa a Bruges. Ma trasferendosi al Lipsia quest’estate, Antonio Nusa si è lasciato alle spalle questa preoccupazione. Lui che ha completato la sua ultima stagione belga con 4 gol e 4 assist in 46 presenze, ha già segnato altrettante volte e ne ha segnati il doppio in sole 24 partite. Il clou è la tripletta di assist contro il Francoforte del 4 dicembre.
L’evoluzione non è solo nei numeri: il norvegese è diventato un pistone che pensa a tutto, tutto solo sulla fascia sinistra. Non necessariamente programmato per giocare così tanto, ha il sesto maggior tempo di gioco nella squadra ed è stato in grado di avere la meglio sul nazionale tedesco David Raum.
“Corre tanto, è veloce, forte nei duelli, difende con intelligenza ed è costante”apprezza il suo allenatore Marco Rose. Se, come gli altri, ha faticato in Champions League, ora brilla nella selezione anche colui che ha saputo gestire l’ingombrante etichetta di sostituto di Dani Olmo: nell’ultimo incontro, ha segnato una doppietta in Slovenia prima di segnare nel Kazakistan. “È incredibile”ha riassunto Erling Haaland.
Delaney ha mescolato
Sette anni dopo la sua partenza, Thomas Delaney ha vissuto un ritorno contrastante a Copenhagen, la sua squadra di allenamento. Spesso schierato al fianco di un altro ex Pro League, Lukas Lerager, il centrocampista ha indossato la fascia in assenza di Viktor Claessen, ha fatto da mentore ai giovani e si è affermato come leader. Non esita ad alzare la voce dopo la debacle del Rapid Vienna nell’ultima giornata di Conference League (3-0) che ha costretto la sua squadra allo spareggio contro l’Heidenheim prima di affrontare potenzialmente il Chelsea.
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“È stato davvero brutto. Nessuno era all’altezza del compito. Non sono felice. Dobbiamo essere critici nei nostri confronti e anche i tifosi dovevano esserlo…” La leadership a pari merito con il Midtjylland in un campionato che resterà in letargo fino al 13 febbraio forse lo consolerà.
L’enigma di Dragus
I suoi 15 gol a Gaziantep la scorsa stagione hanno fatto nascere l’idea che qualcosa scattasse. Ma il ritorno sulla terra è ancora più brutale. Ingaggiato dal Trabzonspor che ha visto partire quest’estate i suoi due migliori marcatori, Paul Onuachu (17 gol) e Trezeguet (11), Denis Dragus non è riuscito a fare altrettanto questi due ex giocatori della Pro League con due gol, uno in campionato, l’altro l’altro in Coppa dei Campioni.
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Sono tanti quanti durante le sue ultime cinque selezioni con la Romania. L’attaccante resta inafferrabile, come ha dimostrato ancora una volta in una delle partite dell’anno in Turchia: capace di compiere i gesti più improbabili con questo lampo di genio e questa incredibile manovra con la sciarpa che ha permesso alla sua squadra di passare in vantaggio al Galatasaray, ha mancato il Partita più semplice al termine del match contro Muslera.
Stassin non vuole imitare Dony
Vedere il Saint-Étienne pagare 10 milioni di euro (di cui uno come opzione) per Lucas Stassin è stato qualcosa di sorprendente. Agli ordini di Olivier Dall’Oglio, i Verdi hanno segnato solo 12 gol in 15 giornate, cinque dei quali firmati da solo Zuriko Davitashvili e Stassin, spesso solitario in prima linea, ha lottato ma sofferto con tre assist, un rigore causato e un solo obiettivo. L’arrivo di Eirik Horneland in panchina a fine dicembre potrà dare nuova linfa alla sua stagione. Contro il Reims, gli Stéphanois hanno disputato la loro migliore partita della stagione. Come l’ex attaccante del Westerlo, passatore decisivo poi realizzatore. Quanto basta per togliere il paragone con Loïs Dony, acquistato anche lui per la cifra record di 10 milioni nel 2017, e considerato il più grande flop della storia del club.
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