Mike May è una figura essenziale nella storia del padel. Ex presidente della United States Padel Association (USPA) dal 1998 al 2018, ha contribuito in modo decisivo allo sviluppo di questo sport negli Stati Uniti. Scoperto nel 1993, il padel ha segnato una svolta nella sua carriera, che lo ha portato a partecipare a tutti i Campionati del Mondo tra il 1994 e il 2016. Come direttore degli sport di racchetta presso lo Houstonian Club, dove il padel ha mosso i primi passi negli Stati Uniti, Mike continua a promuovere questo sport e a condividere la sua passione. In questa intervista ripercorre il suo viaggio, le sue sfide e i suoi aneddoti.
Gli inizi del padel
Mike May: “Ho scoperto il padel nel 1993 grazie a Ed Thompson e Philippe Arnold, due pionieri che importarono questo sport dall’Argentina negli Stati Uniti. All’epoca ero un tennista professionista, ma quando Philippe mi ha mostrato una cassetta VHS di una partita tra Alejandro Lasagas e Roberto Gattiker, ho capito che volevo provare. Abbiamo organizzato un torneo di qualificazione a Houston per mettere insieme una squadra che rappresentasse gli Stati Uniti in Messico. Ricordo la nostra prima partita contro Lasagas e Gattiker: abbiamo preso una sola partita. È stato uno shock renderci conto di quanto questo sport richiedesse molto di più del semplice serve and volley del tennis. »
The Houstonian Club: la culla del padel negli Stati Uniti
Mike May: “Nel 1993 abbiamo installato il primo campo da paddle allo Houstonian Club. Questo campo proviene da un evento in Messico ed è stato allestito su un vecchio campo da tennis. Per mesi ho offerto iniziazioni gratuite nella hall del club. Ho detto ai soci: ‘Signore, ho disponibilità alle 13 per una lezione gratuita, siete interessati?’. Ben presto il campo fu così affollato che il club decise di costruirne altri due. È così che il padel ha iniziato a trovare posto negli Stati Uniti. »
Una carriera ricca di esperienze
Mike May: “Ho avuto l’onore di partecipare a 13 Campionati del Mondo, dal 1994 al 2016. Ogni torneo è stata un’esperienza unica. All’inizio eravamo novizi. Ai Mondiali del 1994 in Argentina non avevamo mai giocato su un campo vero prima di arrivare lì. Abbiamo perso 6-0, 6-0 contro squadre esperte, ma ad ogni torneo abbiamo imparato qualcosa in più. »
Incontri miliari e aneddoti incredibili
Mike ricorda momenti indimenticabili: Placido Domingo: “Ho giocato con lui ad Acapulco in un torneo di beneficenza. Dopo la partita ci ha invitato a casa sua. Stavo giocando nel campo privato di Placido Domingo, uno dei più grandi cantanti lirici del mondo, e lui mi disse: ‘Non posso credere che sto giocando con il numero uno del padel americano’. Ho pensato: ‘Lo sa che è Placido Domingo?’ » Diego Maradona: “Durante i Giochi Panamericani del 1995 a Mar del Plata, ho avuto la possibilità di giocare con Maradona. Usava perfino i piedi per giocare! » Coppa Corcuera: “Ho partecipato ai tornei organizzati dalla famiglia Corcuera, che ha inventato il padel. I loro eventi erano incredibili, tenuti in sontuosi palazzi affacciati sulla baia di Acapulco. Era un mix di sport, lusso e cultura. »
La sfida di introdurre il padel negli Stati Uniti
Mike May: “Negli Stati Uniti lo sviluppo del padel è più lento che in Europa a causa delle distanze e delle normative. A differenza della Svezia o del Belgio, dove le popolazioni sono concentrate, qui i giocatori sono dispersi sul territorio. Tuttavia, il Texas sta diventando leader con club a Houston, Austin, Dallas e altri che apriranno presto. »
Uno sport accessibile e intergenerazionale
Mike May: “Ciò che rende speciale il padel è che è accessibile a tutti. A differenza del tennis, non richiede un livello tecnico elevato. Coppie, famiglie e amici possono giocare tutti insieme, qualunque sia il loro livello. Vedo genitori che giocano con i figli, coppie che condividono un’attività sportiva. È anche un ottimo modo per rimanere attivi senza sforzare troppo il corpo. »
Il futuro del padel negli Stati Uniti
Mike May: “Il mio obiettivo è continuare a costruire l’infrastruttura del paddle e allenare gli allenatori. Ora gestisco iPaddle Houston, una struttura pubblica dove ospitiamo eventi, corsi e feste a tema. Aiuto anche gli imprenditori a lanciare i propri progetti grazie ai miei anni di esperienza. Questo sport ha un potenziale enorme, ma deve essere promosso attivamente. Se costruisci tribunali e aspetti solo che arrivi la gente, non funzionerà. Dobbiamo creare una comunità attorno al padel. »
Lezioni per tennisti
Mike May: “Molti tennisti pensano di poter dominare nel padel, ma non è così semplice. Questo sport richiede pazienza e conoscenza delle pareti. Nel mio primo torneo ad Acapulco, ero frustrato nel perdere contro giocatori con una tecnica “brutta”. Ma loro hanno capito meglio il gioco. Ho imparato a mettere da parte il mio ego e a padroneggiare le sottigliezze del padel. »
Un’ultima parola per gli appassionati di padel
Mike May: “Se sei già un giocatore, presenta questo sport ai tuoi amici. Se sei un principiante, vieni a provare, ne rimarrai subito conquistato. Il padel è il nuovo parco giochi: permette alle persone di incontrarsi, divertirsi e restare attive. E soprattutto porta con sé qualcosa che pochi sport offrono: una vera community. »
Questa intervista illustra la misura in cui Mike May ha segnato la storia del padel. I suoi aneddoti, il suo impegno e la sua visione per il futuro testimoniano la sua passione e il suo contributo allo sviluppo di questo affascinante sport.
Fonte: Padel Hoy
Franck Binisti ha scoperto il padel al Club des Pyramides nel 2009 nella regione parigina. Da allora, il padel fa parte della sua vita. Lo vedi spesso in tournée in Francia per coprire i principali eventi di padel francesi.