Il Senegal e la Mauritania stanno facendo un passo avanti verso lo sfruttamento del gas comune “l’apertura del primo pozzo” del loro deposito marino, un passo importante che porta a “marketing” del prodotto, precisa un comunicato stampa congiunto pubblicato mercoledì 1È Gennaio.
“I ministeri responsabili dell’energia in Mauritania e Senegal, Petrosen e la Mauritanian Hydrocarbons Company [deux entreprises publiques sénégalaise et mauritanienne] annunciamo con orgoglio l’apertura ufficiale del primo pozzo del deposito GTA »sottolinea il presente comunicato stampa.
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“Il raggiungimento di questo importante traguardo segna un passo importante nel completamento del progetto GTA e consolida l’esemplare partenariato esistente tra Mauritania e Senegal, ora destinato a svolgere un ruolo chiave nel settore energetico regionale”continua questo comunicato stampa da Dakar e Nouakchott. “Siamo in fase di test” dell’imminente avvio della produzione del progetto del gas GTA, ha dichiarato mercoledì all’Agence France-Presse (AFP) una persona coinvolta nella gestione del settore.
Il progetto Grand Tortue Ahmeyim (GTA), al confine con la Mauritania, è sviluppato dalla britannica BP con l’americana Kosmos Energy, la Société Mauritanienne des Hydrocarbures (SMH) e Petrosen. Si prevede che produrrà circa 2,5 milioni di tonnellate di gas naturale liquefatto all’anno. L’inizio della produzione inizialmente annunciato per la fine del 2024 era stato posticipato al 2025, senza specificare una data aggiuntiva. L’apertura di questo primo pozzo di gas “apre la strada all’avvio della commercializzazione del gas previsto a breve”precisa il comunicato stampa.
Produzione prevista di 100.000 barili al giorno
Da giugno il Senegal è entrato nella cerchia dei paesi produttori di idrocarburi con l’avvio dell’estrazione di petrolio dal giacimento di Sangomar da parte della società australiana Woodside. Questo giacimento in acque profonde, a circa 100 chilometri a sud di Dakar, contiene petrolio e gas. Secondo la società, il progetto, il cui sviluppo è stato avviato nel 2020, ha richiesto investimenti per circa 5 miliardi di dollari. L’obiettivo è una produzione di 100.000 barili al giorno.
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La produzione di petrolio e gas in Senegal sarà destinata all’esportazione e al consumo interno. Sarà ben lungi dal raggiungere i livelli di giganti globali e africani come la Nigeria. Ma si prevedono ricavi per miliardi di dollari, nonché una trasformazione accelerata dell’economia.
Nel suo discorso di Capodanno, il nuovo presidente senegalese, Bassirou Diomaye Faye, eletto a marzo, ha detto martedì sera “garantire uno sfruttamento ottimale e trasparente delle risorse di petrolio e gas a beneficio dell’economia nazionale e delle generazioni attuali e future”. Le nuove autorità senegalesi hanno annunciato una verifica dei contratti di petrolio e gas.