Spinto dall’imminente ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca, giovedì il dollaro è salito al nuovo massimo di oltre due anni contro l’euro, mentre il 47esimo presidente degli Stati Uniti pianifica politiche che potrebbero aumentare l’inflazione americana.
Intorno alle 16:10 a Parigi, la moneta americana si era apprezzata dello 0,53% contro l’euro, a 1,0301 dollari, un nuovo massimo da fine novembre 2022 contro la moneta europea. Anche il biglietto verde si è apprezzato dell’1,06% contro la valuta britannica, a 1,2385 dollari per sterlina, dopo aver toccato il massimo dall’aprile 2024, a 1,2384 dollari.
“Si tratta semplicemente di una continuazione della tendenza al rialzo del dollaro osservata nella seconda metà dello scorso anno, in particolare dopo la vittoria di Donald Trump”, ha affermato l’analista di AJ Bell Russ Mould.
In calo le richieste di sussidio di disoccupazione
Questo movimento è stato accentuato giovedì dal sorprendente calo delle richieste di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti. Nella settimana terminata il 28 dicembre se ne sono registrati 211.000, il minimo dall’aprile 2024, e un segnale positivo per l’economia americana.
La Federal Reserve americana (Fed) sta prendendo in considerazione solo due tagli dei tassi di interesse quest’anno, rispetto ai quattro precedentemente previsti. Gli analisti affermano che la Banca Centrale Europea (BCE) probabilmente taglierà i tassi a un ritmo più rapido rispetto alla Fed, data la debole crescita nella zona euro, dove l’inflazione si aggira vicino all’obiettivo del 2% fissato dalla BCE.
Dal lato della Banca d’Inghilterra, il mercato prevede ancora due o tre tagli nel 2025. La sterlina soffre anche del ristagno dell’attività economica nel Regno Unito, dove la crescita è rimasta pari a zero nel terzo trimestre e dove sono stati annunciati forti aumenti delle tasse Il governo laburista preoccupa le imprese per il prossimo anno.
La Banca del Giappone dovrebbe alzare i tassi
Al contrario, la valuta giapponese si è apprezzata dello 0,18% rispetto al biglietto verde, a 156,96 yen per dollaro. Prendendo spunto dagli economisti giapponesi, il Japan Times ha stimato mercoledì che la Banca del Giappone probabilmente alzerà i tassi due o tre volte quest’anno, il che potrebbe portare il tasso di riferimento all’1,00% per la prima volta in tre decenni.
Da marzo, la BoJ ha iniziato a normalizzare la sua politica monetaria alzando i tassi due volte nel 2024. Ma durante l’ultima riunione di dicembre, il governatore Kazuo Ueda ha parlato di una pausa prolungata nell’inasprimento della politica monetaria, data l’incertezza climatica ed economica.
La persistente debolezza dello yen potrebbe però “aumentare la pressione sulla BoJ affinché alzi i tassi” già a gennaio, giudica Lee Hardman, analista della MUFG.