Nella soffitta dei ricordi, sistemati rum e salsicce rougail. Il ristorante reunionese Les Filaos, che vulcanizza i palati da quasi quattro decenni, ha lasciato il posto al Café des adjoints. Come riscontrano molti ristoratori, trovare il nome di un ristorante è difficile. Assistenti? Perché il caffè brasserie si trova in place Fernand-Rey, vice di Édouard Herriot (1931). Ouaillenote. E poi il municipio non è lontano. Nel ruolo di sindaco: Hugo Neyrand. È l’unico vestito in abiti civili. Gli assistenti delegati al cocktail o al servizio indossano una maglietta con il nome del locale.
Il menu è francese, breve, estruso dalle pretese poetiche che adornano certi menu. La “vellutata di crescione con panna”, il “piatto di salmone affumicato della casa con crema all’aneto” e il “parmentier d’anatra” non hanno bisogno di commenti del tipo “ti spiego il menù”. Sarà difficile per noi raccontarvi il piatto del giorno. Sarebbe dovuto arrivare qualche tempo dopo. Perché, per una coincidenza che dovrebbe spingerci a giocare più spesso al casinò Lyon Vert (recentemente ribattezzato Pasino), siamo arrivati il primo giorno del servizio del pranzo. Basti dire che l’indirizzo è fresco, non c’è un solo graffio sul grande bancone né l’inizio di una scheggiatura sul muro verde acqua.
Birrificio di quartiere
Come antipasto abbiamo infatti preso la “maionese all’uovo rivisitata”. Tra il duro e il morbido, sprofonda in un piccolo boschetto di insalata tagliata sottile, crostini di pane e lamelle di parmigiano. La maionese (in realtà preferiamo dire remoulade quando c’è la senape) è al massimo: cremosa. Ti fa sentire a tuo agio come le comode panchine. Altro antipasto: crumble di sanguinaccio alle mele. A differenza degli avversari della sbriciolatura totale, a noi piace questo piccolo lato sabbioso, soprattutto perché nasconde un gustoso budino di mele. Abbiamo riprovato il semplicissimo piatto vegetariano: gnocchi, crema di zucca, formaggio Manchego con aglio nero e noci che forse meritava più vivacità.
Leggi anche su Tribune de Lyon: Lyon 1er. Piccola pensione, il nostro ristorante preferito alla fine dell’anno
La bistecca di trota alla Grenoble (burro, limone, capperi) era perfetta, senza modanature decorative, semplicemente accompagnata da patate al vapore appena cotte. Il budino di riso (clementine) e la brioche, massiccia, mancano però di un po’ di pizzo. Hanno sapore, ma sembrano progettati per attrarre quegli studenti che sognano di non diventare mai adulti – quelli che aggiungono formaggio alle patatine fritte. Nel complesso è bello, molto carino, con uno stile lineare, come dicono nei fumetti.
Vice Café. Luogo Fernand-Rey, Lione 1°. 04 28 29 28 90. Dal martedì alla domenica.
Prezzi. Iscrizioni comprese tra € 5,50 e € 13,60. Piatti tra € 16,60 e € 24. Dessert tra 6€ e 9€.
La nostra opinione : 3/4