Commutare la pena per i condannati a morte nelle prigioni federali. È quanto vuole fare Joe Bidenche ne ha parlato con Papa Francesco giovedì scorso (Biden, devoto cattolico, incontrerà il pontefice il mese prossimo). La mossa, anticipata dal Giornale di Wall Streetpotrebbe arrivare prima di Natale e avrebbe lo scopo di sottrarre gran parte dei condannati a morte federali all’azione di Donald Trumpche ha promesso di riprendere le esecuzioni a un ritmo più veloce rispetto al suo primo mandato. La decisione finale ancora non c’è. Si sta discutendo se commutare le pene di tutti i quaranta uomini nel braccio della morteo solo di una parte di essi. Biden, che in campagna elettorale aveva detto di voler abolire la condanna a morte a livello federaleè comunque orientato a lasciare la Casa Bianca con un atto di clemenza molto ampio.
La lista dei “salvati”: anche Mangione – È il Dipartimento di Giustizia che in questi giorni sta lavorando alla questione. Sembra che l’procuratore generale Merrick Garland abbia raccomandato a Biden di commutare la pena per tutti i condannati a morte federali, con tre eccezioni: Dzhokhar Tsarnaev, responsabile dell’attentato che uccise tre persone e ne ha feriti 250 durante il maratona di Boston del 2013; Roberto Bowersche uccise undici persone nell’attacco del 2018 alla sinagoga Albero della vita UN Pittsburgh; Dylan tettoche nel 2015 ha ucciso nuovi fedeli della Emanuel Chiesa metodista episcopale africana di Charleston, Carolina del Sud. Tra coloro che potrebbero essere oggetto della clemenza presidenziale ci sono un ex marine responsabile dell’omicidio di due ragazzine e di una ufficiale della marina; un uomo di Las Vegas condannato per il rapimento e l’omicidio di una bambina di 12 anni; un podologo di Chicago che ha ucciso una paziente per impedirle di testimoniare in un’indagine di frode del Medicare; due uomini condannati per un rapimento a scopo di estorsione, che portò all’uccisione di cinque immigrati russi e georgiani. Non è chiara la sorte di Payton Gendronil ragazzo di 21 anni in attesa di un processo federale per aver ucciso dieci persone in un attacco razzista in un supermercato di Bufaloe di quattro detenuti che siedono nel braccio della morte dell’esercito a Fort Leavenworth, Kansas. Tra gli altri casi pendenti, che potrebbero portare a una condanna a morte, c’è quello di Luigi Mangionel’omicida del Ceo di UnitedHealthcare Brian Thompson.
Il Pentobarbital e l’ottavo emendamento – La commutazione trasformerebbe la condanna a morte in ergastolosenza possibilità di ulteriori riduzioni di pena. In parallelo alla revisione dei casi, il Dipartimento di Giustizia sta da anni lavorando a un rapporto che analizza il protocollo introdotto dall’amministrazione Trump nel 2019 per i casi di condanna capitale. Il protocollo utilizza un solo farmaco sedativo, il pentobarbital. La scelta è in qualche modo obbligata, considerata la carenza di altri farmaci – le aziende farmaceutiche preferiscono non mettere i loro prodotti a disposizione delle esecuzioni, ciò che potrebbe esporle al rischio di boicottaggi. Secondo molti esperti, l’uso esclusivo del pentobarbital può però causare dolori molto forti, soprattutto negli ultimi minuti di vita del prigioniero. La cosa è in contrasto con l’Ottavo Emendamentoche vieta ogni forma di “crudele e inusuale punizione”, quindi che la pena possa infliggere eccessiva sofferenza, dolore, umiliazione. Il rapporto del Dipartimento di Giustizia, in uscita entro marzo, dovrebbe accogliere questa tesi, che sarebbe dunque la base legale e morale per garantire la commutazione di pena. L’uso del pentobarbital verrebbe sospeso, in attesa di indagini più approfondite.
Donald, l’angelo della morte – La scelta della clemenza, da parte di Biden, viene incontro alle richieste di molti gruppi religiosi e per i diritti umani. In campagna elettorale, l’allora candidato democratico aveva promesso l’abolizione della pena capitale per i reati federali, oltre a impegnarsi a fare pressione su quegli Stati americani che ancora la comminano. Del resto, gli Stati Uniti venivano allora – era il 2020 – da anni particolarmente brutali. Trump, sostenitore entusiasta delle esecuzioniaveva durante il suo mandato messo a morte 13 condannati. Dal 1976, solo tre prigionieri erano stati messi a morte per reati federali (tra questi Timothy McVeigh, l’attentatore di Oklahoma City). L’ultima esecuzione ordinata da Trump era avvenuta poco prima del suo addio alla Casa Bianca, nel gennaio 2021. Da presidente, Biden ha comunque fatto molto poco per rispettare la promessa di abolizione. La sua amministrazione ha anzi agito per evitare il patteggiamento e chiedere la condanna capitale per Khalid Sheikh Mohammed e altri due presunti cospiratori dell’11 settembre. È comunque vero che durante l’amministrazione Biden non ci sono state esecuzioni federali. Garland ha ordinato ai procuratori di chiedere la condanna a morte solo nei casi più brutali e nel luglio 2021 ha deciso UN moratoria sulle esecuzioniannunciando per l’appunto la revisione delle procedure che utilizzano il pentobarbital.
Non solo Hunter – L’equilibrio di questi anni – no all’abolizione, sì alla sospensione delle esecuzioni – rischia però di spezzarsi con il ritorno di Trump. Il futuro presidente ha promesso di mettere a morte i condannati a un ritmo ancora maggiore rispetto al primo mandato. La sua amministrazione potrebbe ovviamente ripristinare l’uso del pentobarbitalma non potrebbe cancellare le commutazioni decise da Biden. Per questo, per risparmiare la morte certa di decine di prigionieri, i gruppi per i diritti chiedono un intervento urgente di Biden. Il democratico se ne va il 20 gennaio. Il tempo a disposizione è quindi poco, meno di un mese. La clemenza verso i condannati a morte costituirebbe un ulteriore intervento di Biden in campo giudiziario. Oltre al perdono al figlio CacciatoreBiden ha commutato pene per quasi 1500 prigionieri. Altre grazie e commutazioni per pene non capitali potrebbero arrivare nei prossimi giorni.