Poche feste, due partite in campionato ed ecco l’Arabia Saudita. Le strategie di Inzaghi e Gasperini per prepararsi alla trasferta di Riad
Andrea Elefante e Davide Stoppini
21 dicembre – 14:31 – MILANO
Dodici giorni, perché va bene il Natale, Santo Stefano e pure il Capodanno. Ma Inzaghi e Gasperini guardano già al 2 gennaio. Vero, ci sono altre due partite a testa, una vetta del campionato da gestire da una parte, un asterisco se possibile da ammortizzare dall’altra, 6 punti da portare a casa per riempire di sorrisi l’albero di Natale. Ma il primo trofeo stagionale stuzzica. Sembra quasi un antipasto scudetto, due studenti fuori sede in quel di Riad che si sfidano in gara secca prima di una lunga volata tricolore. In palio c’è la finale della Supercoppa: proviamo a capire come i due allenatori gestiranno l’avvicinamento al viaggio fuori continente.
il turnover
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È legge quest’anno in casa Inter, Inzaghi manda a scuola (o a casa) tutti a rotazione quest’anno. Ma ragionando sull’immediato, le esigenze sono meno strette. Qualcosa è dettato dalla contingenza: Barella, di cui parliamo altrove, sarà nella migliore delle ipotesi in panchina col Como e dunque tornerà dall’inizio a Cagliari. In avanti, Inzaghi non prescinderà dalla ThuLa. Un paio di possibili rotazioni possono esserci in Sardegna in difesa e sulle fasce. Inzaghi dovrebbe sì tornare a contare sia su Acerbi sia su Pavard in quel di Riad, ma è tutto da dimostrare che i due riescano a giocare dall’inizio. Ecco perché De Vrij andrà gestito e col Cagliari potrebbe lasciare spazio alla conferma di Bisseck in zona centrale, mentre in fascia Carlos Augusto potrebbe far rifiatare Dimarco. Ma l’ipotesi più probabile, a oggi, è che la gestione delle energie avvenga a gara in corso. Gasperini, al contrario di Inzaghi, fin qui non ha fatto calcoli all’insegna del turnover: solo il minimo sindacale di alternanze, quelle dettate da stringenti motivi di opportunità. E continuerà a non farne. Le uniche rotazioni previste sono quelle da fare a partita in corso, specie per sfruttare al massimo la freschezza degli attaccanti: con l’aiuto dei 5 cambi, quelli sì usati in modo quasi scientifico. Già contro l’Empoli, e sarà lo stesso poi contro Lazio e Inter, giocherà la miglior formazione possibile: domani dentro i giocatori più freschi, perché non utilizzati mercoledì in Coppa Italia, ma senza rinunciare agli altri più affidabili, anche se in campo contro il Cesena. Si rivedranno Carnesecchi, Kossounou, Bellanova, Kolasinac, Ederson e Lookman; ma il Gasp, che recupererà Ruggeri, sceglierà gli altri cinque senza condizionamenti legati al dispendio di energie.
gli inamovibili
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Nessuno è inamovibile in questa Inter. Ma la coppia Thuram e Lautaro è quella di cui Inzaghi non ha mai fatto a meno in A, se non quando l’argentino (in due occasioni) ha dato forfait per infortunio. E così sarà anche lunedì con il Como e poi il 28 a Cagliari. C’è distanza con le alternative, almeno in questo momento. Taremi non sta dimostrando un buon feeling con la porta, Arnautovic nonostante il gol in coppa resta in bilico, Correa è in risalita ma non al punto di insidiare i due. Thuram è in stato di grazia, una forma psicofisica eccellente. Lautaro invece sta litigando con la porta, ma Inzaghi vuole farlo sbloccare: impensabile, allora, che resti fuori proprio lui. Neppure Gasperini ha degli inamovibili, ma i minutaggi sono fedeli indicatori dei giocatori a cui gli è più difficile rinunciare. Al di là di Carnesecchi, in difesa Hien e Kolasinac, che però quando possibile va centellinato. A centrocampo De Roon ed Ederson, ma anche Pasalic, in virtù della sua possibile collocazione da trequartista. In attacco gioca quasi sempre Lookman, ma che il loro utilizzo sia dall’inizio o in corsa, anche per Retegui e De Ketelaere è quasi impensabile un’intera partita vista dalla panchina.
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programma di natale
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L’Inter partirà per Riad il 30 dicembre, un giorno in anticipo sull’Atalanta. Prima della partenza, due partite di campionato e cinque allenamenti ad Appiano, con tre giorni di riposo programmati. Va detto che l’agenda di Inzaghi non è definitiva. Però c’è l’idea di allentare un po’. Ecco perché domani alla vigilia contro il Como non ci sarà ritiro prepartita. Ecco perché, a meno di cambiamenti, Lautaro e compagni staccheranno la spina sia il 24 sia il 25 dicembre. In casa Atalanta, il tecnico non vede una squadra stanca, anzi: dunque, prima della Lazio, ha scelto di concedere solo un giorno di riposo, il 25, più mezza giornata precedente e mezza successiva: un “segnale” di invito a restare sintonizzatissimi sul lavoro. Per il 28 conta di avere, perlomeno in panchina, anche Scalvini, per il quale si è scelto di non affrettare il rientro domani. Poi tre giorni di allenamenti e il 31 la partenza per l’Arabia, con un altro allenamento e una rifinitura prima della sfida all’Inter.
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