– Annuncio –
E Israele, 28% della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà, un dato allarmante confermato da Barak (17/12/2024). Questo tasso in aumento colloca Israele tra i paesi OCSE con i più alti livelli di povertà. IL famiglie numerosein particolare dalle comunità ultraortodosso (Haredim) e gli arabi israeliani sono i più colpiti da questa piaga. Le statistiche lo dimostrano quasi Il 45% dei bambini ultraortodossi vivono al di sotto della soglia di povertà, mentre nelle località arabe le infrastrutture insufficienti e la mancanza di opportunità economiche aggravano questa situazione.
I dati rivelati da Vai a casa (17/12/2024) indicano anche una persistente disuguaglianza nella distribuzione della ricchezza. Il divario tra le classi benestanti, concentrate nei grandi centri urbani come Tel Aviv e Gerusalemme Ovest, e le regioni periferiche rimane considerevole. Inoltre, la recente crisi economica, segnata da aumento dell’inflazione E costi immobiliariaggrava ulteriormente le difficoltà delle famiglie a basso reddito.
Le popolazioni più vulnerabili: gli haredim e gli arabi israeliani
IL comunità ultraortodossa è particolarmente vulnerabile alla povertà a causa delle sue specifiche scelte demografiche e economiche. Come sottolineato Yated Neeman (17/12/2024), molte famiglie haredi lo hanno fatto più di sei figli e si basano principalmente su redditi modesti o su assistenza sociale. Gli uomini spesso privilegiano gli studi religiosi a scapito di un'occupazione stabile, che limita la loro integrazione nel mercato del lavoro.
Tuttavia, Vai a casa (17/12/2024) ricorda che sempre più donne ultraortodosse entrano nel mondo del lavoro, in particolare in settori come l’insegnamento e l’amministrazione. Tuttavia, il loro tasso di attività rimane inferiore a quello delle donne israeliane laiche. L'attuale riforma educativa, volta a introdurre argomenti generali nelle scuole haredi, è visto da alcuni come una soluzione per promuovere una migliore integrazione professionale per le generazioni più giovani.
Dalla parte di Arabi israelianile disuguaglianze sono strutturali. Barak (17/12/2024) sottolinea a cronica mancanza di infrastrutture nelle località arabe, dove spesso si trovano scuole, ospedali e servizi pubblici sottofinanziato. Anche i tassi di disoccupazione sono più elevati, soprattutto tra i giovani laureati. Iniziative da promuovere formazione professionale e il lavori qualificati sono stati lanciati dal governo, ma il loro impatto rimane limitato data l’entità dei bisogni.
Il ruolo delle politiche pubbliche: sforzi insufficienti
I programmi di assistenza sociale in Israele, sebbene esistenti, non riescono a sradicare la povertà strutturale. Secondo Hahaderech (17/12/2024), rappresentano i sussidi destinati alle famiglie numerose e alle popolazioni svantaggiate una parte significativa del bilancio nazionalema non sono sufficienti per migliorare in modo duraturo la situazione economica delle famiglie interessate. I critici sottolineano anche a mancanza di politiche strutturali volti ad affrontare le cause profonde delle disuguaglianze, come la mancanza di accesso a un’istruzione di qualità o la precarietà del lavoro.
Maariv (17/12/2024) segnala che le recenti riforme, come gli aiuti specifici per l’edilizia sociale o i sussidi per le giovani coppie, non hanno consentito di colmare il divario tra regioni periferiche e grandi metropoli. Restano gli investimenti nelle infrastrutture nelle località arabe e nelle città ultra-ortodosse insufficiente secondo gli esperti intervistati.
Associazioni e società civile in prima linea
Di fronte alle carenze delle politiche pubbliche, enti di beneficenza svolgono un ruolo cruciale nella lotta alla povertà in Israele. Secondo Vai a casa (17/12/2024), organizzazioni come È nascosto et Yad Eliezer fornire assistenza alimentare, vestiario e programmi educativi alle famiglie più indigenti. La distribuzione di pacchi alimentari, in particolare nel periodo che precede le festività come Hanukkah, lo dimostra solidarietà sociale che prevale nelle comunità colpite dalla povertà.
Inoltre, Yated Neeman (17/12/2024) evidenzia l'impatto di ONG specializzate nell’istruzioneche lavorano per offrire formazione ai giovani provenienti dai quartieri svantaggiati. Questi programmi mirano a rompere il ciclo intergenerazionale della povertà aprendo prospettive professionali.
Soluzioni strutturali per il futuro
Per affrontare in modo sostenibile le disuguaglianze sociali in Israele, le soluzioni strutturali sono essenziali. Barak(17/12/2024) menziona diverse raccomandazioni di esperti, come:
- L'miglioramento delle infrastrutture nelle località arabe e periferiche.
- IL riforma del sistema educativo promuovere l'insegnamento di materie pratiche nelle scuole ultraortodosse.
- Politiche di incentivazione da incentivareoccupazione femminile nelle comunità haredi.
- Lo sviluppo di programmi di formazione professionale per i giovani nei settori ad alta domanda come la tecnologia, la sanità e l’edilizia.
Finalmente uno migliore coordinamento tra Stato e società civile è ritenuto necessario per rafforzare l’efficacia dei programmi esistenti e garantire che gli aiuti raggiungano realmente le popolazioni che ne hanno più bisogno.
– Annuncio –