Innanzitutto una precisazione: sì, la corruzione è endemica in Africa, ma «in confronto l’Africa è un continente di ladri di uova ladri di carne bovina occidentale, orientale, asiatica”, afferma François Soudan parlando a RFI.
Il direttore editoriale di La giovane Africa ritorna, a La Semaine Di JA, nell’editoriale ha sottolineato questo male profondo che mina parte del potenziale di sviluppo del continente. “L’Africa lo è senza dubitare del continente in cui la corruzione quotidiana è più diffusa e meglio radicata nelle disfunzioni degli Stati, al punto essere vissuta come una sorta di inevitabilità con cui bisogna fare i conti”, osserva.
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Al punto che, per un dipendente pubblico, IL la probità può avere un costo esorbitante. “Ci sono molti funzionari pubblici onesti che pur di farlo rifiutano il nepotismo, i privilegi, le tangenti soddisfare applicare la legge, spesso paga il prezzo di una virtuale esclusione sociale, poiché la pressione ambientale spinge le pratiche corruttive a diventare un luogo comune”, nota Francois Sudann.
Le operazioni anticorruzione, spesso sfruttate politicamente, in realtà hanno poco o nessun effetto reale. E per una buona ragione: “Fino a quando non lo avremo estate trattate le radici sociali, economiche, culturali del male, la lotta alla corruzione resterà un’antifona obbligata dei discorsi presidenziali e organizzazioni internazionale, senza alcun effetto sulla realtà. »
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La Semaine de JA si trova ogni sabato su RFI, e per intero su Giovane Africa.
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