The Damned – Cronometro di 45 minuti

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Shines Over: The Damned è un titolo che ci vende sogni con frasi altisonanti come “mettere in discussione la tua realtà”. Sfortunatamente, l’unica cosa che sarà messa alla prova qui è la tua pazienza. Interpretiamo un’anima perduta, senza passato, senza armi, senza memoria, ma con un cane. Questo pastore tedesco, adorabile e troppo innocente per essere coinvolto in questa storia, ti guida in quello che potrebbe essere definito un purgatorio astratto. L’idea era attraente sulla carta, ma nella pratica è ben lungi dall’essere un successo.

Attenzione, rischio di spoilerare l’intero gioco in 4 immagini

Lo scenario vuole essere misterioso, ma soprattutto confuso. Dovremmo cercare una donna che ci abbia attirato in questo inferno, ma è tutto così vago che potresti credere che sia stato un brutto sogno dopo aver mangiato troppa raclette. Gli indizi sparsi per l’ambientazione non aggiungono molto e, con una durata che varia dai 30 ai 45 minuti appena, la storia non ha nemmeno il tempo di iniziare. Risultato: ci ritroviamo frustrati, con più domande che risposte e nessun interesse a ricominciare l’avventura.

Un mix di simulatore di camminata, enigmi basilari, piattaforme ruvide e combattimenti anemici, Shines Over: The Damned fatica ad affascinare. La presenza del tuo cane è l’unico elemento che porta un po’ di conforto in questo mondo oscuro, ma non può salvare una meccanica di gioco così lenta. Menzione speciale alle sezioni piattaforma, dove saltare su sporgenze invisibili è una dura prova. La visuale in prima persona non aiuta e finisci per voler buttare via il controller… o la tua dignità.

Chi è lei? Cosa vuole? Ho chiuso il gas quando me ne sono andato?

Il combattimento si riduce a premere due pulsanti per rimandare le creature nell’oscurità. Ho detto combattere? No, infatti un mostro senza volto vuole strangolarci o scuoterci come un sonaglio, e dobbiamo martellare i tasti LB/RB. Per quanto riguarda gli enigmi, sono di una semplicità sconcertante, anche se hanno almeno il merito di variare un po’ l’esperienza.

Visivamente, il gioco sta facendo uno sforzo. Gli ambienti astratti, l’illuminazione e l’estetica onirica riescono a creare un’atmosfera strana e coinvolgente. Ma questa bellezza è rovinata da insetti in abbondanza: texture che compaiono all’ultimo momento, effetti di luce difettosi e ombre che lampeggiano come un albero di Natale rotto.

Attenzione, presto arriveranno i titoli di coda

Dal punto di vista del suono, la colonna sonora avrebbe potuto essere un punto di forza. Le melodie malinconiche e gli archi inquietanti si adattano bene all’atmosfera, ma i problemi tecnici rovinano tutto: saturazione, tagli casuali… In breve, pizzica le orecchie. Parliamo infine del prezzo: 15 euro per meno di un’ora di gioco, è un brutto scherzo. Il titolo avrebbe potuto giustificare questo prezzo con un’esperienza ricca e compiuta, ma qui abbiamo piuttosto l’impressione di aver pagato per un progetto studentesco incompiuto.

Sfere in stile Crackdown?

Shines Over: The Damned mira a essere un simulatore di camminata orribile e intrigante, ma soprattutto si rivela un simulatore di camminata sciatto, frustrante e decisamente troppo breve. Se l’idea di passeggiare al buio con un cane fedele ti attira, la cosa migliore è adottare un vero pastore tedesco e fare una passeggiata notturna. Sarà molto più piacevole.

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