Un padre ha ucciso i suoi quattro figli a Ghardaïa, una cittadina situata a 600 chilometri a sud di Algeri. Mercoledì 11 dicembre sono stati ritrovati i corpi delle vittime e domenica 15 dicembre il pubblico ministero ha fornito informazioni sulla tragedia.
Il delitto è avvenuto martedì 10 dicembre intorno alle 15,15. Secondo il pubblico ministero, l’uomo, identificato come KA, ha usato la scusa di un giro in macchina per portare con sé i suoi quattro figli, di 4, 5 e 11 anni (gemelli).
Lungo la strada ha comprato “cinque litri di benzina e un accendino” prima di dirigerci verso una zona isolata chiamata Oued Nechou, dove ci sono solo case in costruzione.
Una volta lì, li strangolò “uno per uno” prima di cospargerli di benzina e bruciare i loro corpi. L’autopsia ha rivelato che i bambini sono morti per strangolamento e inalazione di fumo tossico, e i loro corpi hanno sofferto “ustioni di terzo grado”.
Dopo il suo atto, il padre ha abbandonato il suo veicolo e ha gettato via il cellulare. Ha poi preso la strada per Heraoua, nella wilaya di Algeri, dove vive la sua seconda moglie.
Quando arrivò la notte dell’11 dicembre, le raccontò quello che aveva fatto. Ha aspettato che si addormentasse per allertare le autorità.
I gendarmi di Algeri hanno immediatamente contattato i loro colleghi di Ghardaïa. Sulla scena del crimine hanno trovato “quattro cadaveri carbonizzati di bambini” vicino ad uno scarico in costruzione.
Durante l’interrogatorio il padre ha confessato i fatti. Ha spiegato che ha agito a causa di “pressioni”.
Presentato davanti al giudice istruttore domenica 15 dicembre, è stato accusato“omicidio premeditato di ascendenti, torture e atti barbarici” ai sensi degli articoli 254, 255, 256, 257, 261 e 262 del Codice Penale.
Il sospettato è stato arrestato in attesa del processo.
