Berlino chiede a Turchia e Israele di non mettere a repentaglio la transizione pacifica in Siria

Mercoledì il capo della diplomazia tedesca ha esortato Turchia e Israele a non mettere a repentaglio la transizione pacifica in Siria dopo la caduta di Bashar al-Assad domenica.

“Se vogliamo una Siria pacifica, l’integrità territoriale del paese non deve essere messa in discussione e i vicini, come i governi turco e israeliano, che rivendicano interessi di sicurezza, non devono mettere a repentaglio il processo con le loro azioni”, ha affermato Annalena Baerbock durante conferenza stampa a Berlino “La Siria non deve diventare di nuovo il giocattolo di forze o potenze straniere”, ha avvertito il ministro tedesco.

Berlino vuole promuovere, “in stretta collaborazione con i suoi partner”, “sviluppi positivi in ​​Siria e prevenire influenze negative”, ha insistito.

Il ministro ambientalista ha anche criticato le richieste dell’estrema destra ma anche dei conservatori del suo paese di rimandare i rifugiati, stabiliti in Germania e in Europa, in Siria, non appena il presidente Bashar al-Assad fosse stato estromesso dal potere.

La Baerbock ha quindi ritenuto “strano” che coloro che qualche settimana fa avevano chiesto di normalizzare i rapporti con il presidente Assad, per facilitare le espulsioni dei siriani dalla Germania, “sappiano già dopo 48 ore che tutti possono tornare a casa da soli”. “Ciò dimostra chiaramente una mancanza di realismo riguardo alla situazione in Medio Oriente”, ha affermato il ministro.

In Germania, il paese dell’UE che ospita la più grande diaspora siriana – quasi un milione di persone – il dibattito sul rimpatrio dei rifugiati è in pieno svolgimento da domenica.

Nel pieno della campagna elettorale in vista delle elezioni legislative del 23 febbraio, un leader dell’opposizione conservatrice, Jens Spahn, ha proposto di “noleggiare aerei” e di stanziare un bonus di mille euro a “tutti coloro che vogliono tornare in Siria. “