Kaïs Saïed ha ribadito, martedì 10 dicembre 2024, quella che ormai è la sua dottrina in termini di cooperazione internazionale: gli aiuti internazionali sono sempre benvenuti, ma l’ingerenza straniera nelle scelte sovrane della Tunisia è inaccettabile. Video.
Nel corso del suo incontro con il vicepresidente della Banca mondiale (BM) per la regione del Medio Oriente e del Nord Africa (Mena), il senegalese Ousmane Dione, succeduto al tunisino Férid Belhaj, il presidente della repubblica ha dichiarato che le prospettive di cooperazione tra la Tunisia e la Banca Mondiale devono rientrare nel quadro delle scelte del popolo tunisino e non nel quadro dei “diktat” del Fondo monetario internazionale (FMI), che esso peraltro respinto nell’ottobre 2022, quando pose il veto su un prestito di 1,9 miliardi di dollari dell’istituto finanziario, accompagnato dall’impegno dello Stato tunisino ad avviare una serie di riforme strutturali relative alla soppressione dei sussidi, alla riduzione della massa salariale del settore pubblico e la vendita di alcune aziende pubbliche in difficoltà.
Saïed, che ha respinto queste dolorose riforme, che avrebbero potuto causare tensioni socio-politiche nel paese, incentrate sugli orientamenti dello Stato in campo sociale, in particolare nei settori della sanità, dell’istruzione, dei trasporti e della sicurezza sociale, indica in un comunicato stampa della presidenza della repubblica riferendo di questo incontro.
I rapporti di cooperazione tra la Tunisia e il Gruppo WB che risalgono a più di 70 anni fa, in particolare con l’Associazione Internazionale per lo Sviluppo (IDA) e che hanno portato al finanziamento di numerosi progetti di sviluppo in diversi settori, come quello dell’istruzione, ha ricordato il Capo dello Stato , ponendo l’accento su “trasformazioni grandi e complesse [dans le monde] che richiedono l’adozione di approcci economici basati su nuovi concetti e metodi”.
“Questi approcci dovranno rompere con le vecchie pratiche che si sono rivelate limitate e hanno mostrato il loro fallimento. Devono mettere la dimensione sociale tra le loro prime priorità”ha aggiunto, sottolineando così il ruolo sociale dello Stato e rifiutando il liberalismo che ha dominato l’economia mondiale alla fine degli anni ’80.
Da parte sua, Dione ha sottolineato che l’incontro ha permesso di discutere del contratto sociale, dei meccanismi di progresso su una serie di questioni che dovrebbero permettere di migliorare ulteriormente la situazione economica e sociale di tutti i tunisini.
L’intervista ci ha permesso di esaminare le questioni relative all’occupazione, alla ripresa economica, alla sanità, all’istruzione e alla protezione sociale, nonché all’impatto del cambiamento climatico, ha affermato Dione. Secondo un video diffuso dalla Presidenza della Repubblica, il capo della Banca Mondiale ha sottolineato la necessità di riflettere insieme su concetti e approcci nuovi, dinamici e innovativi che permetteranno di trasformare l’intera economia tunisina. «Crediamo fermamente nel potenziale della Tunisia e in un futuro luminoso e migliore per tutti i tunisini.ha sottolineato, esprimendo la disponibilità della sua istituzione a collaborare ulteriormente con il nostro Paese in conformità con i suoi obiettivi.
IB