In un dibattito approfondito sul futuro primo ministro, il primo segretario del PS e deputato del PFN Olivier Faure ha chiarito la posizione del suo partito mercoledì 11 dicembre su RMC-BFMTV, rammaricandosi che i ribelli “indeboliscano la sinistra” non venendo a discutere Matignon di una parziale applicazione del programma del Nuovo Fronte Popolare.
Rottura definitiva con La France insoumise? Il boss del PS, Olivier Faure, è stato ancora più offensivo del solito nei confronti dei suoi partner della LFI questo mercoledì 11 dicembre su RMC-BFMTV.
Dopo aver concordato di discutere martedì all’Eliseo con Emmanuel Macron, che è ancora alla ricerca di un nuovo primo ministro, il primo segretario e deputato si è rammaricato che, a differenza dei suoi compagni ambientalisti e comunisti del PFN, i ribelli non abbiano fatto lo stesso. Olivier Faure ritiene addirittura che la LFI “indebolisca la sinistra” praticando la “politica della sedia vuota”.
“LFI dà la sensazione di essersi persi l’avventura, non ho capito perché non sono venuti all’Eliseo. Indeboliscono il collettivo che formiamo”, giudica.
“Quando si chiudono in se stessi commettono un errore, ma non voglio dare una lezione a nessuno”, insiste, attaccando anche il loro leader.
“Più Jean-Luc Mélenchon grida, meno lo sentiamo. Dovrebbe capire che la sua responsabilità, un importante leader della sinistra, non è quella di resistere. Deve anche essere quello che avanza, propone e accetta compromessi, ” giudica Olivier Faure.
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Niente Bayrou a Matignon per il PS
Per quanto riguarda la futura nomina di un primo ministro, governo al quale il PS sembra pronto a partecipare in caso di concessioni fatte alla sinistra, Olivier Faure sembra invece porre il veto a François Bayrou, il cui nome circola a Matignon. “Lo rispetto. Ma da sette anni sostiene i francesi che vogliono una rottura con la politica perseguita finora”, ritiene.
“Non può essere François Bayrou. Non sono io a nominarlo, potrebbe essere lui, ma non è la scelta giusta”, giudica a RMC-BFMTV.
Olivier Faure chiede ancora un primo ministro di sinistra, mentre Emmanuel Macron si è concesso 48 ore per nominarne uno.