un santuario nascosto nel profondo di una grotta in Israele per 35.000 anni!

un santuario nascosto nel profondo di una grotta in Israele per 35.000 anni!
un santuario nascosto nel profondo di una grotta in Israele per 35.000 anni!
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La Grotta di Manot, a GalileoGalileo (Israele), è riconosciuto da diversi anni come un importante sito archeologico. Gli scavi hanno infatti rivelato un’intensa frequentazione umana tra 46.000 e 33.000 anni fa, da parte di Neanderthal e Un uomo saggioUn uomo saggio. Nel 2015, a craniocranio che mostra indicazioni di un incrocio tra questi due speciespecie umano.

Ambienti sotterranei, luoghi simbolici per gli uomini preistorici

Come comunemente osservato, l’habitat paleolitico sembra essere concentrato all’ingresso della grotta. I reperti rinvenuti nel sedimentosedimento rivelano che in questa zona situata all’interfaccia tra il mondo esterno e il mondo sotterraneo si svolgevano varie attività come la scheggiatura della selce e la macellazione degli animali.

I Sapiens erano soliti non avventurarsi nelle parti più profonde delle caverne, almeno non per viverci. Questo ambiente immerso nell’oscurità e carico di misteri sembra infatti essere stato dedicato ad altre attività più simboliche. Mentre è comune trovare murales in questi ambienti sotterranei, la grotta di Manot ha svelato un altro segreto. L’esplorazione della parte più profonda ha evidenziato la presenza di un grosso blocco di roccia recante incisioni geometriche. Il blocco è stato ritrovato in un ampio locale asciutto, di difficile accesso. L’assenza di qualsiasi manufatto, a parte questo blocco che ricorda la conchiglia di un tartarugatartarugasuggerisce che questa “camera segreta” non fosse utilizzata per la vita quotidiana, ma piuttosto come santuario o luogo di riti.

Un totem raffigurante sicuramente una tartaruga ritrovata in una stanza buia

Il blocco di roccia sarebbe stato il fulcro, come suggerisce la sua posizione in una nicchia contro il muromuro dal basso, è ” deldel » inciso nel guscio di tartaruga prospiciente la galleria d’accesso. Per i ricercatori, autori di uno studio pubblicato sulla rivista PNAS, si tratterebbe di una sorta di “totem” risalente a 35.000 anni fa. La presenza di AndareAndare sul stalagmitistalagmiti nelle vicinanze fa pensare che questa stanza fosse illuminata da torce. Gli occupanti della grotta si riunivano occasionalmente in questa stanza sotterranea per partecipare a rituali? Questo è ciò che pensano gli scienziati, che sottolineano l’importanza di questa scoperta per la nostra comprensione della cultura simbolica dei popoli preistorici.

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