Lunedì sera, in un’intervista a Ynet, un alto funzionario israeliano ha suggerito che le condizioni erano mature per un possibile accordo sugli ostaggi con Hamas entro “una settimana o due”. Mentre l’ufficio del primo ministro ha cercato di mitigare le aspettative all’inizio della giornata, il ministro degli Esteri Gideon Sa’ar ha assunto un tono più ottimista, dicendo: “Non siamo ancora arrivati a quel punto, ma ‘spero che potremo trovare una soluzione’.
Allo stesso tempo, fonti vicine ad un alto funzionario di Hamas hanno riferito di progressi significativi nei negoziati. Secondo queste fonti, Hamas ha provvisoriamente acconsentito ad una graduale cessazione delle ostilità, con l’accordo proposto che si svolgerà in tre fasi. Questo quadro prevede un graduale ritiro israeliano, con le forze israeliane che dovrebbero ritirarsi da Rafah e dai centri urbani tra la sesta e l’ottava settimana del cessate il fuoco. Poi inizieranno i colloqui per una tregua permanente e il rilascio degli ostaggi israeliani.
Secondo quanto riferito, Hamas ha fornito all’Egitto un elenco di ostaggi israeliani confermati vivi e sta aspettando l’approvazione israeliana delle sue richieste di rilascio di prigionieri palestinesi, compresi detenuti di alto rango.
Questi sviluppi arrivano mentre Jake Sullivan, il consigliere uscente per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, arriverà in Israele giovedì. Come riportato per la prima volta da Ynet, Sullivan parlerà con funzionari israeliani di una serie di questioni urgenti, tra cui il cessate il fuoco in Libano, l’escalation delle tensioni in Siria e i negoziati sugli ostaggi in corso a Gaza.
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