Taiwan rileva 47 aerei militari cinesi e 12 navi in ​​24 ore

Taiwan rileva 47 aerei militari cinesi e 12 navi in ​​24 ore
Taiwan rileva 47 aerei militari cinesi e 12 navi in ​​24 ore
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Queste incursioni cinesi arrivano a pochi giorni dal viaggio all’estero nel Pacifico del presidente taiwanese Lai Ching-te, che ha suscitato forti proteste da parte di Pechino.

Da allora le autorità taiwanesi stanno monitorando una possibile risposta da parte di Pechino al tour del signor Lai e si stanno preparando per potenziali esercitazioni militari cinesi.

Martedì, il ministero della Difesa di Taiwan ha dichiarato di aver rilevato 47 aerei militari cinesi e 12 navi vicino all’isola nelle 24 ore fino alle 6:00 di martedì (22:00 GMT di lunedì).

Si tratta della cifra più alta dopo le manovre militari per accerchiare il territorio taiwanese organizzate in ottobre dalla Cina. Al termine di questi, un numero record di 153 aerei cinesi sono stati rilevati in un giorno nei pressi dell’isola.

Inoltre, l’annuncio del Ministero della Difesa taiwanese di nuove incursioni cinesi arriva il giorno dopo che la Cina ha imposto vaste restrizioni aeree al largo della sua costa orientale.

In risposta, le autorità taiwanesi hanno annunciato che stavano intraprendendo “manovre di prontezza al combattimento” e mettendo le loro forze armate in “alto” stato di allerta, dopo aver rilevato anche navi militari e guardie costiere cinesi vicino all’isola.

Nel processo, Pechino ha affermato di voler “difendere fermamente la propria sovranità nazionale e integrità territoriale”, descrivendo Taiwan come una parte “inalienabile” della Cina.

– Giro nel Pacifico –

Il tour nel Pacifico di Lai, terminato venerdì, è stato il suo primo viaggio all’estero da quando è entrato in carica a maggio.

Ciò lo ha portato in particolare in due territori americani, Hawaii e Guam, dove si trovano diverse basi militari strategiche.

Questo viaggio all’estero del leader taiwanese mirava a rafforzare il sostegno internazionale a Taipei, in un momento in cui Pechino sta cercando di impadronirsi dei pochi alleati rimasti.

Durante questo tour, il signor Lai ha parlato telefonicamente con il presidente della Camera dei rappresentanti americana Mike Johnson, suscitando le ire di Pechino.

La Cina si oppone a qualsiasi contatto ufficiale tra Taipei e paesi stranieri. In risposta, ha esortato gli Stati Uniti a “smettere di inviare segnali sbagliati” alle “forze indipendentiste taiwanesi”.

Pechino aveva inoltre messo in guardia Taiwan da ogni tentativo di “puntare all’indipendenza con l’aiuto degli Stati Uniti”, affermando che sarebbe “necessariamente un fallimento”.

La Cina ritiene che Taiwan sia una delle sue province, che non è ancora riuscita a riconquistare dalla fine della guerra civile cinese nel 1949. Non esclude l’uso della forza per riuscirci.

Negli ultimi anni ha intensificato la pressione su Taipei e considera il presidente Lai Ching-te, eletto a gennaio, un “pericoloso separatista”.

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