Lunedì si è aperto davanti al Tribunale penale di Parigi il processo contro il regista Christophe Ruggia, accusato da Adèle Haenel di averla molestata sessualmente quando aveva tra i 12 e i 14 anni.
L’attrice ha descritto come una “grande bugiarda” quella che aveva negato tutto sul banco dei testimoni.
Dall’inizio del processo contro il regista, lunedì 9 dicembre, Adèle Haenel lo fissa con occhi furibondi. Ha stretto i denti leggendo le descrizioni delle violenze sessuali subite, a suo dire, tra i 12 ei 14 anni, durante il casting e le riprese del film. “I diavoli”. Sotto la copertura di “promozione”quest’ultima trascorreva gran parte dei suoi sabato pomeriggio con Christophe Ruggia, quando era in quarta e terza elementare.
A casa, sul suo divano, arriva velocemente “attaccare”. Versare”comportatevi come se fosse normale, come se non stesse succedendo nulla”il “intercalare” parole tra i gesti, spiega l’attrice 35enne, che da allora si è ritirata dal cinema. “È davvero carino quello che stai facendo, tesoro.”imita. Le baciò il collo. “Ah, sei davvero così divertente.”scimmiotta ancora una volta Adèle Haenel. Una mano nel colletto, sotto la maglietta, poi un’altra nei pantaloni. “E io mi irrigidisco, il mio corpo si irrigidisce, mi rannicchio in un angolo del divano”continua l’attrice arrabbiata.
Continua a sessualizzarmi, mi disgusta
Adele Haenel
“Se pensa che stia resistendo troppo, mi guarda… ‘cosa, beh cosa?’, e continua,” lei ricorda. Prima di riportarla dai suoi genitori, Christophe Ruggia le ha regalato, secondo lei, a “assaggiare”. Sul suo sedile ribaltabile, il direttore, 59 anni, resta impassibile, con un vago sorriso sul volto. “Dice che non è mai successo”ricorda gentilmente l’assessore.
“È un grande bugiardo”l’attrice perde le staffe, rivolgendosi all’imputato che è riuscito per tutta l’udienza a non incrociare mai il suo sguardo. “E lo dico guardandolo. Lei è un grande bugiardo signor Ruggia, e lo sa benissimo”.. “Continua a sessualizzarmi, mi fa schifo, come se una bambina di 12 anni avesse già l’aspetto di un’attrice pornografica!”si arrabbia, ripetendo i commenti del regista, che l’aveva menzionata “sensualità traboccante” durante le riprese poco prima.
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La corte aveva mostrato estratti del suo film, una storia di incesto tra un fratello e una sorella autistici, abbandonati alla nascita. Sul grande schermo vediamo Adèle Haenel uscire dalla doccia e percorrere un lungo corridoio completamente nuda. Vengono mostrati primi piani del suo seno da bambino, mentre si accarezza e fa movimenti con la lingua.
“Quando guardo il film, mi dico, è spregevole fare questo ai bambini, ma il trauma sono le aggressioni sessuali”.ha detto allo stand Adèle Haenel, che durante la proiezione aveva distolto lo sguardo. Oggi, dopo anni di infelicità, “Come va”. Anche se qualcuno le sarebbe piaciuto “difesa” la bambina che era. “Non era normale”insiste. E “era visibile.”