Un fatto preoccupante si è verificato sabato 7 dicembre a Parigi, durante una manifestazione a sostegno della Palestina e del Libano. Un uomo, sostenitore di Israele, ha minacciato i partecipanti con una pistola dopo aver afferrato i loro cartelli. Nicolas Shahshahani, vicepresidente dell'associazione EuroPalestine, ha dichiarato a “Permanent Revolution” che l'individuo brandiva un'arma in seguito ad uno scontro con gli attivisti.
Shahshahani ha detto: “Ha tirato fuori una pistola dalla cintura. I nostri compagni hanno immediatamente allertato la polizia, che è prontamente intervenuta arrestandolo. » Sono in corso denunce contro l'aggressore. Un altro manifestante, che ha assistito all'incidente, ha riferito di aver visto l'uomo abbattere un cartello e fotografare un attivista. Farid, un testimone chiave, ha descritto come l'aggressore abbia mostrato più volte un'arma, un gesto allarmante segnalato immediatamente alla polizia.
“Permanent Revolution” riporta questi dettagli dell’incidente, mentre Emergency Palestine ha condiviso sui social un video dell’arresto, che mostra l’uomo con un’arma visibile alla cintura. Questo arresto avviene in un contesto di crescenti tensioni durante le manifestazioni filo-palestinesi in Francia. Secondo i sostenitori della Palestina, negli ultimi mesi si è assistito a una maggiore repressione contro questi movimenti.
Per Shahshahani, questa aggressione riflette “uno spirito generalizzato di impunità” incoraggiato da una “criminalizzazione permanente del sostegno alla Palestina” da parte delle autorità francesi. Allo stesso tempo, le tensioni rimangono elevate in Medio Oriente, con l’aggressione israeliana a Gaza che ha causato la morte di oltre 45.000 persone e il ferimento di oltre 100.000, principalmente civili.
La situazione sta aggravando la carenza di cibo e medicinali a causa del blocco in corso, mentre Israele deve affrontare l’accusa di “genocidio” presso la Corte internazionale di giustizia. La Corte penale internazionale ha recentemente emesso mandati di arresto contro esponenti israeliani e di Hamas per crimini di guerra in questo contesto, esacerbato da un attacco nell’ottobre 2023.