Responsabile del corso giovanile di alto livello della Sezione, Brandon Fajardo è promosso, per questa campagna europea, a capo allenatore del gruppo professionistico.
Questo è un momento importante nella vita di un giovane allenatore che sta attraversando Brandon Fajardo. A 30 anni, l’ex titolare ha assunto questa settimana la guida della squadra professionistica della Sezione di Pau. Questo periodo transitorio non è destinato a durare. Quando la Top 14 riprenderà i suoi diritti, Sébastien Piqueronies diventerà ancora una volta il “boss” del Vert et Blanc, ma dopo aver affidato le redini della squadra ai suoi assistenti nella Challenge Cup l’anno scorso, l’ex allenatore dell’under- Gli anni ’20 volevano introdurre una nuova operazione in questa stagione. “Seb è ancora il direttore del rugby, è lì tutti i giorni con il gruppo. dice Fajardo. È lui che farà la formazione e gestirà le sostituzioni il giorno della partita. Da parte mia gestisco la pianificazione, l’indirizzo generale della settimana, la preparazione della partita e l’allenamento.”
Vedere Fajardo in panchina non sorprende. Campione di Francia con la Sezione di Pau nel 2015, l’apripista non ha mai nascosto il suo spiccato gusto per l’allenamento. Anche lui ha concluso la sua carriera tre anni fa per dedicarsi alla sua passione. “Preferisco allenare che giocare, continua. In tutti i club in cui sono andato, ho allenato i giovani. Ho iniziato con il più giovane, poi il più giovane. Qui sto solo continuando tutto quello che ho potuto costruire negli ultimi dieci o dodici anni, ma non ho mai avuto a che fare con giocatori professionisti in un ambiente del genere. È molto eccitante, stimolante, stimolante”.
Tre assi
Abituato a essere l’interfaccia tra il settore professionale e l’associazione con il suo ruolo di manager del corso giovanile d’élite, Fajardo non arriva in territori sconosciuti. E’ immerso da un anno nell’organico del gruppo professionisti e non ha intenzione di stravolgere tutto in questa parentesi europea. “Deve esserci una vera continuità con la Top 14, ha detto. In questa Challenge Cup cercheremo di stabilizzare le basi essendo iperesigenti su questo punto. Infine, vogliamo utilizzare questa campagna per creare un universo attorno al Béarn e arricchire l’appartenenza dei giocatori al nostro territorio.”
Anche Pau, un po’ scosso nella Top 14 nelle ultime settimane, vuole approfittare della Challenge per progredire su tre punti specifici. “La nostra mentalità, la capacità di decidere meglio e la capacità di eseguire meglio le nostre decisioni, Fajardo elencato. L’importante, infatti, è non perdere tempo”. Per poi essere più forte in campionato.
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