Nelle aziende SpaceX di Elon Musk sta andando avanti rapidamente con i suoi vari progetti. Pur continuando ad espandere la sua costellazione Starlink Per garantire l’accesso fisso a Internet anche nelle zone prive di reti terrestri, si è lavorato per posizionare speciali satelliti cosiddetti Diretto al cellulare che consentirà agli smartphone di comunicare direttamente con i satelliti come se fossero antenne relè.
Il lancio tramite il lanciatore Falcon 9 del 5 dicembre ha permesso di finalizzare la costellazione di satelliti Direct to Cell che consentirà di effettuare test con l’operatore T-Mobile nel corso del 2025, ora che il FCC (Commissione federale per le comunicazioni) ha dato il via libera condizionato agli esperimenti sugli Stati Uniti, a condizione ovviamente che ciò non crei interferenze con altri servizi.
Constellation Direct to Cell completato, iniziamo i test
In un messaggio sul suo social network X, Elon Musk ha indicato che la larghezza di banda è attualmente limitata 10 Mb per raggiocon l’intenzione di aumentarlo successivamente.
Starlink v2 Mini con funzionalità Direct to Cell
I primi test si limiteranno all’invio di messaggi SMS, ma SpaceX intende poter offrire in seguito servizi vocali Direct to Cell. L’alleanza con T-Mobile, nata subito dopo l’annuncio del progetto Starlink, consentirà di portare avanti il tema delle reti ibride terrestri/satellitari.
4G ovunque, anche nelle zone isolate
Se le reti terrestri 5G si estendono sulla superficie terrestre, SpaceX ha scelto di restare Tecnologia 4GLTE più maturo per questa prima generazione di satelliti Starlink Direct to Cell.
>Elon Musk ricorda nel suo messaggio che l’idea è quella di consentire a qualsiasi smartphone 4G non modificato di avere una connessione Internet in aree isolate, i satelliti Starlink Direct to Cell svolgono un ruolo simile alle antenne relè terrestri incorporando l’equivalente di una stazione base.
Lato internet fisso, SpaceX intende far evolvere la costellazione Starlink per ridurre la latenza posizionando i satelliti LEO più in basso, intorno a 350 km anziché 500 km, e aumentando le velocità per avvicinarsi a quelle della fibra ottica.
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