L’annuncio questo giovedì 5 dicembre di questo ennesimo rinvio arriva in un momento in cui il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca a gennaio potrebbe riconfigurare drasticamente i progetti dell’agenzia spaziale americana.
La NASA ha annunciato questo giovedì, 5 dicembre, di rinviare ancora una volta il tanto atteso ritorno dei suoi astronauti sulla Luna fino alla “metà del 2027”, in particolare a causa di problemi tecnici riscontrati sulla nave che imbarcherà l’equipaggio.
“La sicurezza dei nostri astronauti viene sempre al primo posto nel nostro processo decisionale. È la nostra stella polare. Non voleremo finché non saremo pronti”, ha spiegato il capo dell’agenzia spaziale americana, Bill Nelson, durante una conferenza stampa.
La missione Artemis 3, che riporterà gli astronauti sulla Luna per la prima volta dall’ultima missione Apollo del 1972, è ora prevista per “la metà del 2027”. “Sarà molto prima di quanto annunciato dal governo cinese”, ha assicurato il capo della NASA Bill Nelson, in riferimento al piano di Pechino di inviare una missione con equipaggio sulla Luna entro il 2030.
Problemi riscontrati sulla capsula
Annunciato nel 2017, il programma di punta Artemis mira a stabilire una presenza duratura sulla Luna e a preparare il terreno per future missioni su Marte. Dopo diversi rinvii, è stata inaugurata nel 2022 con la missione Artemis 1, che ha portato con successo la navicella spaziale Orion attorno alla Luna, per testarla senza equipaggio.
Ma a causa di problemi riscontrati sulla capsula, in particolare del suo scudo termico che si è deteriorato inaspettatamente, le missioni 2 e 3 hanno dovuto essere rinviate.
“Siamo stati in grado di ricreare il problema sulla Terra e ora conosciamo la causa principale”, ha assicurato Bill Nelson.
La missione Artemis 2, durante la quale gli astronauti dovranno viaggiare intorno alla Luna senza atterrarvi, è ora prevista per aprile 2026, mentre in precedenza era prevista per settembre 2025.
Oltre ai problemi riscontrati su Orion, la NASA sta aspettando che SpaceX, la compagnia spaziale del multimiliardario Elon Musk, abbia una versione completa del suo mega razzo Starship in grado di fungere da lander lunare.
Inoltre sono ancora attese anche le tute speciali sviluppate da Axiom. La nomina, mercoledì, del miliardario e astronauta privato Jared Isaacman a futuro capo della NASA potrebbe dare una scossa al programma. Gli esperti si aspettano cambiamenti significativi nei progetti spaziali americani, come un possibile abbandono del costoso razzo della NASA previsto per Artemis o un riorientamento dei programmi su Marte.