Secondo un’analisi dei dati di S&P Global Commodity Insights, le esportazioni norvegesi di gas naturale verso l’Europa sono aumentate leggermente a novembre, raggiungendo 9,8 miliardi di metri cubi (miliardi di metri cubi). Questo aumento rappresenta un aumento del 2% rispetto a ottobre, ma rimane dell’1% inferiore ai livelli osservati a novembre 2022.
Forte crescita del volume annuo
Nonostante un leggero calo mensile, le esportazioni cumulative di gas della Norvegia tra gennaio e novembre 2023 ammontano a 103 miliardi di metri cubi, segnando un aumento del 9% rispetto allo stesso periodo del 2022. Queste cifre avvicinano i volumi del 2023 a quelli registrati durante l’anno record del 2022.
La Germania rimane la principale destinazione del gas norvegese con 3,7 miliardi di metri cubi consegnati a novembre, seguita da Regno Unito (2,8 miliardi di metri cubi), Belgio (1,3 miliardi di metri cubi), Francia (0,8 miliardi di metri cubi), Danimarca (0,8 miliardi di metri cubi) e Paesi Bassi (0,4 miliardi di metri cubi).
Un ruolo strategico per la Norvegia
La Norvegia, che è diventata la principale fonte di gas per l’Europa dopo che le esportazioni russe sono state drasticamente ridotte nel 2022, continua a massimizzare la propria produzione per soddisfare la forte domanda. I prezzi del gas in Europa rimangono sostenuti, con una recente valutazione di €48,49/MWh per i futures sul mercato olandese TTF, fornendo incentivi ai produttori per mantenere una produzione elevata.
Torgrim Reitan, direttore finanziario di Equinor, ha affermato che i mercati del gas rimangono vulnerabili. Secondo lui, le fluttuazioni dei prezzi sono influenzate dalla domanda asiatica di gas naturale liquefatto (GNL) e dalla scadenza del contratto di transito del gas tra Russia e Ucraina, prevista per la fine del 2023.
Problemi legati alle condizioni climatiche
Anche le condizioni meteorologiche giocheranno un ruolo chiave quest’inverno. Secondo Reitan, un inverno medio potrebbe ridurre i livelli delle scorte europee al 40% della capacità nell’aprile 2024, rispetto al 60% di quest’anno. Questa situazione potrebbe esacerbare le tensioni sui prezzi del gas in Europa.
In risposta a queste incertezze, la Commissione europea ha fissato un obiettivo di riempimento delle scorte pari al 50% per febbraio 2024, rispetto all’obiettivo del 45% dello scorso anno. Attualmente, secondo Gas Infrastructure Europe, gli impianti di stoccaggio europei sono riempiti all’84,7% della loro capacità. L’UE mira inoltre a raggiungere un tasso di riempimento del 90% entro novembre 2024.