Lontano dalle sfere ben oliate del Lega della Giustizia o supereroi in calzamaglia ultraluminoso, Commando di creaturediretto da James Gunn, offre un viaggio sconvolgente e marginale nell'oscuro universo DC.
In programma il 5 dicembre su Max, questa terza parte di una trilogia iniziata con il film La squadra suicida (2021) e la serie Pacificatore (2022) reinventa i codici del genere concentrandosi su mostri ed emarginati, spesso dimenticati nelle storie eroiche. Brutale, irriverente e soprattutto piacevolmente anticonformista, lo spettacolo è, come auspicato, una vera e propria esplosione visiva e narrativa.
Antieroi e supercriminali sotto i riflettori
Fin dai primi minuti, Commando di creature si allontana dalle convenzioni classiche del genere supereroico. Qui, nessuna moralità consensuale o lieto fine in stile Superman. Gunn, al contrario, si immerge in un mondo senza compromessi in cui violenza, volgarità e umorismo pungente sono al servizio di una storia a più livelli.
In linea con i lavori precedenti, che celebravano antieroi marginali e totalmente folli, la serie animata rimette i riflettori su Amanda Waller. Formidabile alla guida dell'ARGUS, l'agenzia governativa segreta paramilitare degli Stati Uniti, deve ora rivedere le sue strategie. Privata della sua Suicide Squad e della squadra di Christopher Smith, alias Peacemaker, la Waller questa volta si affida a una squadra di creature ibride – metà umane e metà mostri – per portare a termine una nuova pericolosa missione diplomatica.
Mostri eroi loro malgrado
Sotto la guida del generale Rick Flag Sr., a prima vista un cliché ambulante del “super militare americano”, questo gruppo di casi improbabili – un cadavere ambulante, un ragazzo che brucia all’infinito, un robot in un loop, un cane con un sguardo disturbato e una sirena da laboratorio – le viene affidata una missione: proteggere la principessa Ilana Rostovic, regina sospesa del Pokolistan.
Questo paese immaginario dell'Europa orientale, confinante con la Russia, è afflitto da una minaccia: Circe, la strega immortale ed emblematica avversaria di Wonder Woman nell'universo DC, sta ordendo un complotto importante. Aiutata da un esercito di militanti soprannominati Figli di Themyscira – nome del regno delle Amazzoni, noto anche come Isola Paradiso – orchestra una ribellione volta a rovesciare la monarchia per un motivo misterioso.
Personaggi accattivanti, lontani dai cliché
Dietro questa trama principale, che funge da filo conduttore della storia, Commando di creature offre una seconda lettura sottilmente intrecciata attraverso i flashback. Questi ritorni al passato rivelano le origini di ogni membro della squadra. Grazie a questo approccio, la serie mette in discussione lo status di “mostri” o “cattivi” attribuito ai suoi protagonisti, rivelando un’umanità complessa che sfuma brillantemente i confini tra eroi e antieroi.
Le “creature del commando” sono così illustrate dalla loro diversità, sia fisica che psicologica. Se dovessimo scegliere un preferito, probabilmente sarebbe La Sposa. Ispirato al lavoro di Mary Shelley e a un film degli anni '30 – La sposa di Frankenstein –, questa “sposa” rattoppata è una versione femminile del famoso mostro – presente anche nella serie, sotto il nome di Eric. Toccante e profondamente umana, la sua storia, che mescola il rifiuto e la ricerca dell'amore, apporta una nota assurda ma commovente alla storia.
Fiamme di vendetta ed esplosioni di umanità
Impossibile ignorare il dottor Phosphorus, figura emblematica dei nemici di Batman nell'universo di Gotham. Ex scienziato distrutto dalla tragica perdita della sua famiglia e tradito dai suoi alleati, rinasce come un'entità irradiata, allo stesso tempo terrificante e accattivante.
Dietro il suo sarcasmo pungente e la propensione a seminare il caos si nasconde un passato segnato da una profonda disperazione. Una magistrale scena di vendetta, accompagnata dalla colonna sonora punk sovralimentata di Gogol Bordello, rivela l'intera complessità del personaggio. Sebbene sia ai margini della trama principale, il Dr. Phosphorus si afferma come uno dei pilastri della serie.
Infine, l’uomo, spesso relegato in secondo piano in questo tipo di lavoro, brilla per la sua complessità. Rick Flag Sr., lungi dall'essere un semplice stereotipo del burbero soldato, rivela una personalità ricca di sfumature e ambivalente, mentre la principessa Ilana Rostovic si allontana dalla tradizionale “damigella in pericolo”.
Un'estetica retrò e una colonna sonora impeccabile
Visivamente, Commando di creature trova un sottile equilibrio tra nostalgia e modernità. I lineamenti volutamente caricaturali dei personaggi, i colori saturi e l'atmosfera gotica trasportano allo stesso tempo gli spettatori in un universo polpa e surreale. Lo stile visivo evoca i grandi tempi dell'animazione americana, richiamando classici come Batman: la serie animatainfondendo una gradita freschezza contemporanea.
James Gunn, fedele alla sua reputazione, mette in risalto il punk e il gipsy-punk, incarnati dai pezzi di Gogol Bordello, che si adattano perfettamente all'energia sfrenata della serie. Titoli come Matrimonio americano o la ripresa di Brutta vita ha dato un ritmo frenetico alla missione, accentuandone il lato assurdo.
L'apertura, portata da Macinazione del caffè di Fanfare Ciocărlia, dà subito il tono: un “gioioso pasticcio” abilmente orchestrato. James Gunn sorprende anche con alcune scelte, come ad esempio Ragazzo a gettoni dalle bambole di Dresda utilizzate durante una scena ultraviolenta, rafforzando così questo costante gioco di contrasti.
Un cocktail esplosivo, ma non per tutti i pubblici
Commando di creature si distingue quindi come una serie audace e senza compromessi, confermando che l'animazione può offrire molto di più che un semplice intrattenimento per i bambini. La violenza grafica, l'umorismo feroce e certe scene esplicite ne fanno un'opera decisamente adulta, da non mettere davanti agli occhi di tutti.
James Gunn, abituato a dinamizzare i codici, trova qui un campo espressivo che gli riesce particolarmente bene. Lontano dall'accoglienza mista del suo Squadra suicidaquesta serie animata si rivela più convincente, più originale e soprattutto molto più atipica, affermando una forte identità visiva e narrativa.
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