Un rapporto “fabbricato” e “basato sulla menzogna”. Israele respinge le accuse di genocidio nella Striscia di Gaza. “Massacro genocida”, queste le parole dell’organizzazione per i diritti umani Amnesty International che da più di un anno critica l’atteggiamento dello Stato ebraico nei confronti dell’enclave palestinese.
Amnesty si basa sulle testimonianze di oltre 200 abitanti di Gaza raccolte sul posto tramite immagini satellitarifoto che mostrano la devastazione dell’enclave palestinese. Documenti che permettono, secondo la ONG, di caratterizzare un genocidio, secondo criteri ben precisi, in particolare il fatto di prendere consapevolmente di mira i civili durante gli attacchi per annientare la popolazione palestinese.
Tcherina Jerolon è responsabile del programma conflitti, migrazioni e giustizia di Amnesty International Francia. “Questi attacchi hanno preso di mira edifici residenziali, case prese di mira, aree densamente popolate. Questi attacchi hanno deliberatamente preso di mira le popolazioni civili”.
Il blocco di Gaza
Altra accusa, Amnesty denuncia il blocco di Gaza imposto da Israele con l’obiettivo di eliminare la popolazione palestinese. “Da molti mesi le autorità israeliane impongono condizioni di vita che mirano a provocare una morte lenta e calcolata dei palestinesi a Gaza.. Tagliando la fornitura di energia elettrica, la fornitura di acqua, la fornitura di carburante. E da allora mantengono un blocco assolutamente soffocante per le popolazioni”.
Nel suo rapporto, la ONG invita i paesi che forniscono armi a Israele a smettere di farlo.
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