Ludovic Bertin, il giovane accusato dell’omicidio di Victorine Dartois nel settembre 2020 a Villefontaine, è stato ascoltato questo mercoledì 4 dicembre dalla corte d’assise dell’Isère.
L’ottavo giorno di processo davanti alla Corte d’Assise dell’Isère, mercoledì 4 dicembre, era particolarmente atteso. Ludovic Bertin è stato interrogato in merito all’omicidio di Victorine Dartois avvenuto nel settembre 2020 a Villefontaine di cui è accusato. Ha spiegato che era lì per fare jogging.
Interrogato, ha mimato in maniera quasi teatrale il modo in cui aveva strangolato la giovane, allora 18enne. “Ho spinto Victorine, lei mi ha parlato male e io ho reagito male”, ha testimoniato l’imputato dal suo palco. “La prima volta l’ho strangolato per l’insulto e mi sono aggrappato per far passare un vagante. Non volevo essere vista.”
“Ho perso la calma”
Ha poi affermato di aver rilasciato Victorine, che ha poi cercato di scappare barcollando. Ludovic Bertin poi l’ha strangolata di nuovo. “Ho perso le staffe”, ha assicurato prima di descrivere la caduta a terra della giovane, priva di sensi. L’uomo pensa che sia morta e sposta il suo corpo e le sue cose di sotto. Victorine Dartois morirà annegata.
Le spiegazioni degli imputati sono state paragonate dal presidente della Corte d’assise alla videosorveglianza. “Considerati gli orari, sei davanti a Victorine e quindi non c’è fretta”, ricorda.
Sebbene un ex amico avesse denunciato il comportamento predatorio di Ludovic Bertin, questi negò il movente sessuale o il tentato stupro. Un’altra zona grigia, la posizione del corpo, Victorine è stata trovata con le gambe e le braccia incrociate. “È un caso”, assicura l’imputato.
La decisione verrà presa venerdì. L’imputato rischia l’ergastolo.
Arthur Blet con Florent Bascoul
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