Catherine (nome di fantasia) non è rassicurata: il palazzetto dello sport femminile del carcere di Lantin potrebbe essere spostato accanto all’asilo nido. Preoccupata per la sicurezza e il benessere dei bambini, è preoccupata per questa nuova posizione.
Da anni il carcere di Lantin ospita un asilo nido destinato alle madri detenute e ai loro bambini di età inferiore ai tre anni. Questo spazio indipendente garantisce l’assenza di contatto con gli altri detenuti, una scelta essenziale per la tranquillità dei più piccoli.
Catherine, una detenuta di 58 anni, risiede lì a causa del suo stato di salute: “Sono stato isolato al nido a causa del cancro, ho problemi immunitari”confida tramite il pulsante arancione Avvisaci.
Di recente alla donna sono giunte alcune indiscrezioni: la palestra femminile potrebbe essere spostata vicino all’asilo nido. L’obiettivo principale è quello di ampliare il laboratorio lavorativo (dove si trova l’attuale palestra) per offrire lavoro ad una ventina di ulteriori detenuti.
Un progetto preoccupante
Ciò che spaventa il cinquantenne è che questo progetto coinvolgerebbe le sportive che transitano nella stanza dedicata ai neonati. E sebbene Catherine non abbia figli, dice comunque di essere preoccupata per la loro sicurezza.
Lei denuncia fortemente questa idea: “È inaccettabile, è un grande pericolo per i bambini. L’asilo nido è stato costruito per proteggerli, lì preferiscono invadere questo spazio piuttosto che trovare un altro posto”.
I bambini non hanno chiesto di essere lì. Non meritano di essere messi in pericolo per il tempo libero
Il detenuto teme disagi per i ragazzi, ma anche rischi per la salute e la sicurezza: “Alcuni detenuti potrebbero utilizzare i servizi igienici dell’asilo o contaminare lo spazio”ha detto. Prima di aggiungere: “I bambini non hanno chiesto di essere lì. Non meritano di essere messi in pericolo per divertimento.”
Preoccupa anche il rumore generato dalla palestra, aperta quattro volte a settimana. Il nostro avviso evidenzia: “Ciò impedirebbe ai bambini di fare un pisolino, li priverebbe di una stanza da gioco e sconvolgerebbe la vita quotidiana delle madri”.
Marc Brisi, direttore del carcere Lantin, afferma che il progetto è allo studio, ma non è stato ancora approvato né finalizzato. Aggiunge che, se ciò dovesse realizzarsi, verranno pianificate misure appositamente per ridurre al minimo i disagi.
Non siamo incoscienti
“Durante il passaggio mamme e bambini saranno nelle loro celle. Non siamo incoscienti, siamo molto attenti alla loro sicurezza”.sostiene. Precisa inoltre che sul pavimento sarà posizionato un tappetino ammortizzante per ridurre il rumore.
L’uomo insiste sui vantaggi di questa mossa per i lavoratori, pur riconoscendo le preoccupazioni relative al progetto: “Siamo in contatto con l’UNO (Ufficio per la Nascita e l’Infanzia, nota del redattore) e adatteremo le decisioni in base ai loro commenti”.
Sylvie Anzalone, portavoce dell’ONE, è categorica: “Non saremo mai d’accordo con il fatto che gli adulti trascorrano del tempo in un asilo nido. Gli interessi del bambino e la qualità della relazione genitoriale hanno la precedenza”.
Sono in corso discussioni tra le diverse parti per analizzare gli impatti del progetto e considerare soluzioni alternative.
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