Inondazioni a Paimpol: continuano le operazioni di protezione

Inondazioni a Paimpol: continuano le operazioni di protezione
Inondazioni a Paimpol: continuano le operazioni di protezione
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La fine del cantiere di rue de la Courcy segna un'altra tappa della – lunga – lista di lavori realizzati dal comune di Paimpol per proteggere la città dalle inondazioni. Una lotta che non risale a ieri e che non è prerogativa dell'attuale squadra alla guida. Ma che è stato ravvivato dalla forte inondazione nella zona di Goasmeur, in occasione del passaggio della tempesta Alex, nell'ottobre 2020. Poi, ancora, nel giugno 2022, durante un episodio tempestoso che aveva visto i settori di Place du Champ-de -foire, Kerpalud e Plounez particolarmente colpiti.

Niente più acqua piovana da evacuare

Rue de Courcy, era stata la società SRC a intervenire a marzo, prima che il rivestimento fosse ultimato nelle scorse settimane. Il progetto, del valore totale di 170.000 euro, prevedeva la riparazione completa della rete dell'acqua piovana. E il cambiamento delle tubazioni sottodimensionate dovuto, in particolare, alla costruzione della residenza Happy Senior sul sito dell'ex scuola di Courcy. “La superficie dei tetti, e quindi i volumi di acqua piovana raccolta, è notevolmente aumentata”, constatano i servizi tecnici. L'evacuazione, il cui diametro è stato raddoppiato, si apre ora al livello del bacino del Champ-de-Foire, recentemente risanato. E si è staccato dai collezionisti di Place du Martray, che si sentono così sollevati.

Presto l'inizio dei lavori a Croix-aux-Outils

Inoltre, gli studi effettuati nel settore di Croix-aux-Outils, colpito anche dagli ultimi episodi di inondazioni, suggeriscono un programma di lavoro nutrito. E che rientra più in generale nell’insieme delle misure adottate per razionalizzare i flussi lungo tutto il sottobacino, da Kerraoul a Avenue de Guerland. L'investimento sarà consistente: “600.000 euro”, aveva detto Jacky Gouault, assistente di cantiere, lo scorso febbraio, e che allora auspicava un triennio.

I primi lavori sarebbero imminenti. Ricordiamo che l'obiettivo finale è quello di disporre di un secondo bacino di ritenzione, che integri quello già esistente a Guerland. Alimentato da ugelli di diametro maggiore – ancora – e capaci di accelerare l’evacuazione dell’acqua piovana.

Una strategia globale

Lavori che sono di responsabilità del comune, ma per i quali è competente anche l'agglomerato, compreso il quadro di competenze Gemapi (gestione degli ambienti acquatici e prevenzione delle inondazioni e la sua componente di prevenzione delle inondazioni). E questa è anche una sfida per gli anni futuri: Paimpol rimarrà vulnerabile finché una strategia globale per rallentare i flussi, sulla scala dello spartiacque Quinic, non sarà pienamente attuata.

“Conosciamo il problema: c’è un effetto collo di bottiglia e imbuto”, spiegava a Télégramme, nel 2010, un ex direttore dei servizi tecnici di Paimpol, all’epoca delle discussioni sul PPRI. In sostanza, se si riesce a trattenere una quantità massima di acqua nei comuni a monte di Plourivo, Kerfot o Yvias, la tregua per Paimpol non potrà che aumentare ad ogni episodio di forte pioggia. I lavori sono ben eseguiti, come quello intrapreso recentemente sull'alto corso del fiume costiero. Ma per i Paimpolais che devono asciugare, quasi ad ogni piena, il tempo sembra sempre troppo lungo.

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