Il progetto di un hotel di lusso in una base naturale a Fréjus non ha trovato acquirenti. E tanto meglio!
Come è stato spiegato durante l’ultimo consiglio comunale (Var-matin del 29 novembre), nessun promotore è interessato alla costruzione di un edificio su questo spazio naturale tanto amato dai Fréjusien e dalle migliaia di visitatori che, tutto l’anno, camminano, corrono , passeggia lì, prendi semplicemente una boccata d’aria fresca.
Il bando lanciato dal Comune per costruire un lussuoso albergo con spiaggia privata è quindi rimasto lettera morta. Tuttavia, invece di riconfezionare questo dossier senza coda né testa, David Rachline, sindaco concreter della RN di Fréjus, rilancerà la procedura. Per lui non si tratta di abbandonare questo progetto molto contestato, che consiste di fatto nella privatizzazione di un’area naturale. A che scopo “sviluppare il turismo”, grazie a “questo grande sviluppo per la città” azzarda David Rachline. Maggiore per chi? In sostanza il Comune che incasserebbe un affitto di 3 milioni di euro.
Nella speranza di trovare un nuovo candidato promotore, le specifiche di questo dossier sono state quindi modificate (durata del contratto di locazione più lunga – più di 70 anni – in particolare) e presto verrà lanciato un nuovo bando per progetti.
Questa caparbietà del Comune nel voler costruire a tutti i costi un lussuoso stabilimento privato, a due passi dal mare, si sta trasformando in un’ossessione. David Rachline farebbe meglio a rinunciare a questa folle idea e lasciare in pace questo unico polmone verde di 135 ettari sulla Costa Azzurra.
Caterina Aubry
co-conduttore di France insoumise da Fréjus-Saint-Raphaël-Var Est
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