Lunedì in Israele Itamar Ben Gvir ha lanciato gravi accuse. Figura di estrema destra, il ministro della Sicurezza nazionale ha denunciato un “colpo di stato”, destinato a ferirlo, l’arresto di un alto funzionario dell’amministrazione penitenziaria e di altri due agenti di polizia.
“È un colpo di stato […] una decisione politica”, ha criticato in un comunicato televisivo, dopo l’annuncio da parte di diversi media israeliani dell’arresto di questi tre uomini, presentati come vicini al ministro e sospettati di corruzione e abuso di fiducia. La polizia non ha rilasciato commenti su questo caso.
Ben Gvir denuncia “motivi personali”
In serata diversi media israeliani hanno riferito che il capo dell’amministrazione penitenziaria intervistato dalla polizia era in realtà il capo di questo istituto, Kobi Yaakobi. Itamar Ben Gvir, che ha nominato Kobi Yaakobi all’incarico a gennaio, ha pubblicato una foto sul suo canale Telegram che li mostra due con il commento “Kobi, ti amiamo”.
Questi arresti sono un “tentativo di abbattere me, il governo e il primo ministro” Benjamin Netanyahu, ha infuriato il ministro. “La decisione di indagare sugli agenti di polizia e su un alto funzionario del servizio carcerario che attuano la mia politica in modo chiaro e completo […] è una decisione politica, con motivazioni personali”, ha aggiunto.
La settimana precedente, il ministro aveva dato il suo “pieno” appoggio a quattro persone che lavoravano nel suo ufficio e che, secondo la stampa israeliana, erano state interrogate dalla polizia nell’ambito di un’indagine su permessi di armi rilasciati senza rispetto dei criteri imposti dalla legge. Nella sua invettiva ha attaccato direttamente il procuratore generale dello Stato, Gali Baharav-Miara, che è anche consulente legale del governo. Nominata a questo incarico nel 2022, ha più volte attirato l’ira di alcuni ministri dell’attuale governo.
Richiami all’ordine da parte della Procura Generale
“Affinché il governo di destra possa funzionare, senza che il consulente legale lo fermi, dobbiamo fermare questa folle campagna e il suo colpo di stato legale”, ha detto Itamar Ben Gvir.
Il nostro dossier sul conflitto israelo-palestinese
Nel marzo 2023, il procuratore generale richiamò all’ordine il primo ministro Benjamin Netanyahu, ritenendo “illegale” uno dei suoi interventi pubblici sul progetto di riforma del sistema giudiziario che allora divideva il Paese, visti i suoi processi per corruzione in corso. Quest’anno ha anche invitato il governo a prendere provvedimenti sulla questione politicamente delicatissima della coscrizione obbligatoria degli ebrei ultraortodossi che studiano nelle yechivot (scuole talmudiche), costringendo l’esecutivo a richiamare alle armi diverse migliaia di loro assenza di una legge valida che consenta la proroga dell’esenzione di cui beneficiano.