In un’intervista rilasciata giovedì alla televisione libanese al-Jadeed, l’uomo d’affari libanese-americano Massad Boulos, recentemente indicato come uno dei prossimi possibili mediatori di Washington sulla questione libanese-israeliana, ha sottolineato che l’accordo firmato tra Israele e Libano, a seguito di una guerra di quasi 14 mesi tra Hezbollah e lo Stato ebraico, non prevede solo l’applicazione della risoluzione 1701, che prevede il ritiro degli Hezbollah oltre il fiume Litani, ma arriva fino a comprendere esplicitamente la risoluzione ONU 1559 (2004), che prevede, tra le altre, il completo disarmo delle milizie in Libano.
Se il multimilionario riprende le dichiarazioni “festose” o al contrario “riservate” dei deputati e dei giornali libanesi sull’annuncio del cessate il fuoco, definendole “inappropriate”, è perché la “grande maggioranza dei libanesi” vorrebbe non hanno motivo di preoccuparsi secondo lui, affermando quindi che “l’accordo è molto, molto chiaro, e prevede il disarmo completo dei gruppi armati (che sfuggono) al controllo dello Stato. »
Come promemoria
Massad Boulos, la coscienza libanese di Donald Trump
Delle sei pagine dell’accordo, Massad Boulos insiste sulla “prima, che funge da preambolo” e costituisce “il quadro dell’intero accordo”: “Vorrei chiedere a chi ha ancora dubbi e riserve riguardo all’accordo, magari a causa della rapidità con cui è stato firmato (…), per leggere esattamente questa prima pagina, vedranno la questione principale (…) quella delle armi al di fuori del quadro statale. » Questo preambolo prevede esplicitamente “la redazione di un 1701++, se posso dire, con grande precisione”, riferendosi all’espressione “1701 plus” utilizzata in ottobre per descrivere l’eventuale progetto di risoluzione per porre fine alla guerra in Libano e che sarebbe andata oltre il quadro della risoluzione 1701.
Il documento completo dell’accordo, ottenuto dal nostro giornale, afferma nel preambolo che “la risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza dell’ONU richiede anche la piena attuazione delle precedenti risoluzioni dell’ONU, compreso “il disarmo di tutti i gruppi armati in Libano.
Un accordo “più preciso del 1559”
Oltre al disarmo delle milizie, la persona vicina a Donald Trump insiste sul fatto che “l’accordo va ancora più in profondità, designando le autorità autorizzate a portare armi, di cui sono sei”, vale a dire l’esercito libanese, il Ministero dell’Interno Forze di Sicurezza, Sicurezza Generale, Sicurezza dello Stato, servizi doganali e polizia municipale. Loda anche “i dettagli di questo accordo (…) ancora più precisi degli accordi precedenti”, vale a dire le risoluzioni ONU 1559 e 1680, che prevedevano il disarmo delle milizie e il riconoscimento della sovranità dello Stato libanese su tutto il suo territorio.
Questo è anche ciò che implicherebbe questo accordo che, secondo Massad Boulos, richiede “l’autorità dello Stato su tutto il suo territorio e sui suoi confini”. Pertanto “non dobbiamo illuderci che questo accordo riguardi solo il sud del Litani” ripete. Infine elogia “le modalità molto chiare di attuazione dell’accordo” supervisionate da Francia e Stati Uniti, che ringrazia, ed esprime il suo ottimismo riguardo alla buona condotta della sua attuazione, giustificato dalle “reazioni positive delle autorità libanesi”.
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Questa intervista è stata rilasciata nel secondo giorno del cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah, che prevede un periodo transitorio di 60 giorni, durante il quale l’esercito libanese dovrà gradualmente schierarsi a sud del Litani, diventando l’unica forza armata presente in quest’area, mentre L’esercito israeliano deve ritirarsi, come parte dell’attuazione della risoluzione ONU 1701, dai villaggi transfrontalieri che occupa.
In un’intervista rilasciata giovedì alla televisione libanese al-Jadeed, l’uomo d’affari libanese-americano Massad Boulos, recentemente indicato come uno dei prossimi possibili mediatori di Washington sulla questione libanese-israeliana, ha sottolineato che l’accordo firmato tra Israele e Libano, a seguito di una guerra di quasi 14 mesi tra Hezbollah e lo Stato ebraico, non prevede…
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