I manifestanti hanno bloccato, fino alle prime ore di venerdì mattina, il traffico davanti al Parlamento e alla sede del Sogno georgiano, che accusano di deriva autoritaria filo-russa.
Pubblicato il 29/11/2024 06:36
Tempo di lettura: 1 minuto
Migliaia di persone si sono radunate a Tbilisi e in altre città della Georgia. La polizia georgiana ha utilizzato gas lacrimogeni e idranti per cercare di disperdere i manifestanti che, da giovedì sera fino alle prime ore del mattino di venerdì 29 novembre, hanno protestato contro la decisione del governo di ritardare i negoziati per l’integrazione nell’Unione Europea.
Un mese dopo le elezioni legislative vinte dal partito al governo Sogno georgiano e denunciate dall’opposizione come viziate da irregolarità, i manifestanti sventolavano bandiere dell’Unione europea e della Georgia nella capitale Tbilisi. Hanno bloccato il traffico davanti al Parlamento e alla sede del Sogno georgiano, che accusano di deriva autoritaria filo-russa.
Poco dopo mezzanotte, la polizia antisommossa ha sparato gas lacrimogeni contro i manifestanti, hanno notato i giornalisti dell’AFP sul posto. Agenti mascherati hanno poi sparato proiettili di gomma nella loro direzione e hanno picchiato manifestanti e giornalisti presenti. Di fronte, i manifestanti hanno eretto barricate che hanno dato alle fiamme. I media locali hanno riferito di diversi arresti.
La presidente filooccidentale Salomé Zourabichvili, rompendo con il governo, ha denunciato “repressione” che è continuato, secondo lei, fino alle 6:30 ora locale (2:30 ora di Parigi). “Giornalisti e leader politici nel mirino mi aspetto una reazione ferma da parte delle capitali europee”. ha scritto.