19 morti nel violento conflitto per traffico di droga in Chiapas

19 morti nel violento conflitto per traffico di droga in Chiapas
19 morti nel violento conflitto per traffico di droga in Chiapas
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Lunedì 1 luglio sono stati scoperti diversi cadaveri in un camion merci nel sud del Messico, risultato di una rissa tra due cartelli della droga, secondo le autorità locali. Quale sarà l’esito di questa tragica vicenda?

In breve

  • Almeno 19 persone uccise nel conflitto tra cartelli in Messico.
  • Alcuni degli uccisi erano guatemaltechi.
  • I crimini legati ai cartelli hanno causato 450.000 morti dal 2006.
  • Più di 4.000 persone hanno cercato rifugio dopo le violenze a Tula.

Un tragico confronto sulle terre messicane

La violenza ha colpito ancora una volta il suolo messicano. Uno scontro titanico tra due fazioni criminali nello stato del Chiapas è infatti costato la vita ad almeno 19 persone, tra cui quattro cittadini guatemaltechi.

Secondo le informazioni diffuse lunedì 1 luglio dal Ministero della Sicurezza, tra le vittime trovate, “14 uomini sono stati assassinati con un’arma da fuoco, altri due erano nella cabina, due sulla fiancata e un altro a circa 100 metri”.

Una lotta di potere tra cartelli

Al centro di questa tragedia troviamo il Cartello di Sinaloa, considerata una delle bande più influenti del paese, di fronte a una fazione rivale, identificata come il “Cartello del Chiapas e del Guatemala”. Secondo il ministero, queste due entità “stanno competendo per il controllo di questa zona di confine”.

E prova dell’internazionalizzazione di questa crisi, quattro delle vittime portavano documenti d’identità guatemaltechi.

Violenza che continua a crescere

Questa atrocità è solo l’ultima manifestazione di un male endemico che sta consumando il Messico.

Infatti, dal 2006, anno in cui è stata lanciata l’offensiva militare contro il traffico di droga, circa 450.000 persone hanno perso la vita a causa della violenza dei cartelli. Inoltre risultano scomparse più di 100.000 persone.

Rifugiati in cerca di sicurezza

A dimostrazione della portata del problema, a giugno più di 4.000 persone sono state costrette a cercare rifugio in centri di accoglienza, in fuga dalla violenza legata alla criminalità organizzata nella città di Tula, situata a circa 100 chilometri a nord da La Concordia.

Rivelando così l’innegabile necessità di a un’azione più forte per arginare questa ondata di criminalità che travolge il paese.

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