EDITORIALE E se Valérie Rouverand avesse commesso un errore?

EDITORIALE E se Valérie Rouverand avesse commesso un errore?
EDITORIALE E se Valérie Rouverand avesse commesso un errore?
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La candidata della maggioranza presidenziale ha annunciato martedì mattina il suo ritiro dal secondo turno delle elezioni legislative nella prima circoscrizione elettorale.

Ci sono volute più di 24 ore perché la candidata della maggioranza presidenziale annunciasse il suo ritiro. La prova che la decisione non è stata facile. E per una buona ragione… Domenica sera, la nimese ha vinto per poco (ma davvero per poco) il suo biglietto per il secondo turno nella prima circoscrizione elettorale del Gard. Riunisce il 12,6% degli elettori registrati, poco sopra la fatidica soglia del 12,5%. Questo punteggio è il suo punteggio. È il risultato di un percorso personale che ha cominciato ad assumere significato otto anni fa. Fu in questo periodo che, con riluttanza, si dimise dal suo incarico di Assistente all’Istruzione per “solidarietà” con Yvan Lachaud. poi ripudiato dal sindaco di Nîmes. Ciò che seguì fu un susseguirsi di decisioni ed eventi politici. Il fallimento di Yvan Lachaud alle elezioni municipali del 2020, poi quello della deputata Françoise Dumas alle elezioni legislative del 2022, gli hanno schiarito il panorama politico. L’occasione di farsi valere per questa macronista convinta che ha sempre ascoltato le sue convinzioni. Ma questa volta Valérie Rouverand li ha davvero ascoltati ritirandosi dal secondo turno? Non sono sicuro… domenica sera, durante il Club Obiettivo Gard, Valérie Rouverand apprende la sua qualifica dal vivo. Lei reagisce velocemente, spontaneamente, sinceramente: “ Mi sembra logico che potrei combattere contro un Mélenchoniste e un Lepéniste. Sono l’unico a rappresentare l’arco repubblicano (…) Sarò molto più chiaro domani o tra qualche ora. » Ma cosa è successo esattamente in queste poche ore? Valérie Rouverand è stata rimproverata dal suo “capo”, Gabriel Attal, che ha chiesto ai candidati classificati al terzo posto di ritirarsi? Una strategia del suo staff nella speranza che l’estrema destra non abbia abbastanza deputati per ottenere la maggioranza assoluta nell’Assemblea nazionale. Era sensibile alle pressioni della sinistra locale che avrebbe potuto criticarla per essere rimasta alle elezioni municipali tra due anni? Molte domande senza risposta. Quello che è certo è che i suoi elettori non sono nel calcolo, né nella strategia. Molti sono delusi, perfino arrabbiati, e si ritrovano orfani del loro rappresentante. Tanto più che il ritiro di Valérie Rouverand probabilmente non impedirà la vittoria del candidato al Rally Nazionale, Yoann Gillet, che era ben avanti al primo turno (41,91%). Se Valérie Rouverand, da buon soldato, ha giocato la partita politica, speriamo che gli abitanti di Nîmes abbiano la memoria corta. Perché dovrebbero fidarsi nuovamente di lui alle prossime elezioni?

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