Michelle Obama sostituirà Joe Biden nella corsa presidenziale? Un sondaggio la colloca davanti a Donald Trump

Michelle Obama sostituirà Joe Biden nella corsa presidenziale? Un sondaggio la colloca davanti a Donald Trump
Michelle Obama sostituirà Joe Biden nella corsa presidenziale? Un sondaggio la colloca davanti a Donald Trump
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Se Joe Biden dovesse cedere il posto a un altro democratico nella corsa per la Casa Bianca, solo Michelle Obama potrebbe raccogliere più voti di Donald Trump, secondo un sondaggio dell’istituto Ipsos pubblicato martedì 2 luglio.

La salute di Joe Biden è preoccupante, ancor più dopo il fallito dibattito contro Donald Trump del 27 giugno. Al punto che alcuni democratici si chiedono se mantenere la sua candidatura alle presidenziali di novembre. Un sondaggio pubblicato da Ipsos questo martedì 2 luglio dovrebbe illuminarli.

Secondo questo sondaggio condotto su 1.000 persone, solo una persona potrebbe fare meglio di Joe Biden contro Donald Trump se il voto si svolgesse oggi: Michelle Obama.

50% per Obama, 39% per Trump

L’ex first lady degli Stati Uniti otterrebbe il 50% dei voti contro il repubblicano, al secondo posto dietro al 39%. Secondo questo sondaggio, il 3% sceglierebbe un altro candidato e il 4% si asterrebbe. Michelle Obama se la passa molto meglio di Joe Biden, a pari merito con Donald Trump al 40%.

Ma a quattro mesi dalle elezioni, questo sondaggio mostra anche l’impasse in cui si trova il Partito Democratico. Nessun altro candidato al test ha fatto meglio del presidente degli Stati Uniti, con il governatore della California Gavin Newsom che ha ottenuto il 39% (Donald Trump 42%), il governatore del Michigan Gretchen Whitmer 39% (Donald Trump 41%), il governatore del Kentucky Andy Beshear 36%. %) e JB Pritzker, governatore dell’Illinois 34% (Donald Trump 40%).

Attenzione, però: questi punteggi vanno presi con cautela, poiché nessun altro democratico ha fatto domanda. Inoltre, il formato delle elezioni (a scrutinio indiretto con gli elettori) fa sì che il primo posto a livello nazionale non garantisca l’elezione.

Nel 2016, inoltre, Donald Trump ha ricevuto meno voti di Hillary Clinton (46% contro 48%) ma è stato eletto con un numero maggiore di elettori (304 contro 227).

Joe Biden ritirerà la gara?

In teoria è possibile – secondo lo statuto del partito – scegliere un altro candidato prima e anche dopo la Convenzione democratica che dovrebbe ratificare la scelta del candidato alla Casa Bianca il 19 agosto, anche se difficilmente il candidato si verifica una volta approvata la Convenzione.

In pratica, “ci sono buone probabilità che non succeda nulla”, spiegato a BFMTV.com alla fine di giugno Olivier Richomme, professore di civiltà americana all’Università Lumière Lyon-2. Joe Biden infatti ha vinto quasi il 90% circa dei voti 4.000 delegati in ballo alle primarie democratiche. Eletti in base al nome del presidente, dovrebbero, a meno di grandi sorprese, votare per lui alla convention.

Per mesi la Casa Bianca ha accantonato, a volte con una certa irritazione, ogni questione riguardante le facoltà fisiche e mentali del presidente americano, la cui disinvoltura fisica e verbale è diminuita.

Se finora i pezzi grossi del partito hanno affermato pubblicamente il loro sostegno a suo favore, dal dibattito di giovedì scorso è cresciuto il nervosismo tra sostenitori e donatori, alcuni dei quali criticano la cerchia ristretta del presidente per la mancanza di trasparenza sulle sue facoltà.

Altri chiedono a Joe Biden di rispondere concretamente alle preoccupazioni, aumentando il numero di conferenze stampa o scambi a tempo indeterminato con giornalisti o sostenitori.

Lunedì un giornalista ha chiesto al volo al presidente americano se intendesse ritirarsi dalla corsa, al termine di un breve discorso che aveva appena tenuto alla Casa Bianca su una decisione della Corte Suprema. Joe Biden ha voltato le spalle e ha lasciato la stanza senza rispondere.

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