L’ONU ribadisce la richiesta di cessate il fuoco immediato e di rilascio di tutti gli ostaggi

L’ONU ribadisce la richiesta di cessate il fuoco immediato e di rilascio di tutti gli ostaggi
L’ONU ribadisce la richiesta di cessate il fuoco immediato e di rilascio di tutti gli ostaggi
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“Abbiamo bisogno di un cessate il fuoco immediato, totale e completo a Gaza”, ha sottolineato il principale coordinatore delle Nazioni Unite per gli aiuti umanitari e la ricostruzione di Gaza, Sigrid Kaag, durante una riunione del Consiglio di sicurezza.

Il funzionario delle Nazioni Unite ha inoltre chiesto un accesso continuo e senza ostacoli per fornire aiuti su larga scala in tutta la Striscia di Gaza, in conformità con la risoluzione 2735 del Consiglio di sicurezza.

Ha inoltre chiesto una “pace duratura tra Israele e uno Stato palestinese pienamente indipendente, vitale e sovrano”.

In una conferenza stampa alla fine di giugno a New York, il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha chiesto un “percorso reale” verso una soluzione a due Stati al conflitto in Medio Oriente.

“Continuiamo a premere per un immediato cessate il fuoco umanitario a Gaza, per il rilascio immediato e incondizionato degli ostaggi e per un vero percorso verso una soluzione a due Stati”, ha sottolineato il capo delle Nazioni Unite.

Questo nuovo appello arriva dopo l’adozione da parte del Consiglio di Sicurezza di una risoluzione presentata dagli Stati Uniti che sostiene un cessate il fuoco “immediato, totale e completo” a Gaza.

Il testo esorta le due parti in conflitto ad attuare “senza indugi e senza condizioni” i termini del piano di pace proposto il 31 maggio dal presidente americano Joe Biden.

La risoluzione prevede tre fasi per garantire una “fine sostenibile e completa dei combattimenti”. La prima fase prevede “un cessate il fuoco immediato, totale e completo con il rilascio degli ostaggi, tra cui donne, anziani e feriti, la restituzione dei resti di alcuni ostaggi e lo scambio di prigionieri palestinesi”.

La seconda fase prevede la fine definitiva delle ostilità “in cambio del rilascio di tutti gli altri ostaggi ancora a Gaza e del completo ritiro delle forze israeliane dalla Striscia”. La terza fase, dal canto suo, prevede in particolare “un grande piano pluriennale di ricostruzione per Gaza”.

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