L’uso dell’intelligenza artificiale è preoccupante a Hollywood. Ma ciò non ha impedito a Tom Hanks di rimanere stupito da questa tecnologia che ha permesso di ringiovanirlo “in tempo reale” qui.
Nel nuovo film di Robert Zemeckis, Quiattualmente nelle sale, Tom Hanks interpreta Robin Wright trent’anni dopo Forrest Gump per un viaggio nel tempo nell’intimità di una coppia, con le sue gioie, i suoi dolori e i suoi dubbi. Il regista, sempre all’avanguardia nella tecnologia (la trilogia Ritorno al futuro, Chi ha incastrato Roger Rabbit, Il Polar Express…), ha collaborato con lo studio Metaphysic per sviluppare un’intelligenza artificiale che consenta di ringiovanire o invecchiare gli attori a comando. “La cosa incredibile è che tutto è accaduto in tempo reale”, afferma Tom Hanks, che interpreta l’eroe Ricky, abbracciando tre generazioni, dall’adolescente idealista all’anziano fragile.
L’attore 68enne ha potuto vedere il risultato della sua performance, con il volto levigato o segnato dal peso degli anni, pochi istanti dopo ogni scena. “Non abbiamo dovuto aspettare otto mesi per la post-produzione”, ricorda. “C’erano due monitor sul set. Uno mostrava il flusso reale catturato dall’obiettivo, mentre l’altro era solo un nanosecondo più lento e mostrava la nostra versione “deep fake”.
“Molte persone sono nei pantaloni”
Per il film, la società di intelligenza artificiale “ha preso otto milioni di nostre immagini dal web” per ricreare i volti corrispondenti a tutte le epoche, spiega ulteriormente. I “deep fake”, questi video in cui una personalità viene ricreata dall’intelligenza artificiale, sono controversi anche a Hollywood, dove attori e sceneggiatori hanno effettuato lunghi scioperi lo scorso anno, ritenendosi minacciati da questo progresso tecnologico. “Diciamolo subito, molta gente è nei guai”, ha ammesso Tom Hanks durante l’anteprima del film a Los Angeles alla fine di ottobre.
Ma l’uso dell’intelligenza artificiale non è l’unica prodezza tecnica Qui. Il film è girato interamente con una telecamera statica, posizionata per la maggior parte del tempo in un angolo del soggiorno di una casa americana di periferia. Questa inquadratura fissa è impreziosita da salti temporali regolari: la narrazione ripercorre così momenti diversi della vita della coppia, e risale addirittura a generazioni precedenti o ad epoche lontane, arrivando fino ai dinosauri.
Il film è basato su una graphic novel di Richard McGuire, che utilizza lo stesso concetto. “Dovevamo essere fedeli allo stile del libro”, spiega Robert Zemeckis, lodando un processo che genera “un’intimità davvero potente”.
Qui sono Robert Zemeckis. Una sala.