Nigel Farage, figura dell’estrema destra britannica, critica il programma economico della RN

Nigel Farage, figura dell’estrema destra britannica, critica il programma economico della RN
Nigel Farage, figura dell’estrema destra britannica, critica il programma economico della RN
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Il leader del partito di estrema destra britannico Reform UK, Nigel Farage, che ha sostenuto Marine Le Pen nel 2017, ora ritiene che l’applicazione del programma economico della RN sarebbe un “disastro”.

Il leader del partito di estrema destra britannico Reform UK, Nigel Farage, ha criticato aspramente il programma economico di Marine Le Pen. Per Nigel Farage, l’arrivo al potere del Rassemblement National dopo il secondo turno delle elezioni legislative di domenica sarebbe “ancora peggiore per l’economia rispetto alla situazione attuale”.

Il RN è arrivato primo al primo turno delle elezioni legislative e domenica potrebbe ottenere la maggioranza assoluta nell’Assemblea nazionale alla fine del secondo turno. L’attuazione del suo programma economico sarebbe un “disastro”, ha dichiarato Nigel Farage al media britannico UnHerd, in un articolo pubblicato lunedì 1 luglio.

Difensore di una linea economica più liberale

La RN non ha precisato i costi del suo programma per le elezioni legislative, menzionandoli solo per alcune delle sue misure come la riduzione dell’IVA dal 20% al 5,5% su “energia, carburante, olio combustibile, gas ed elettricità. Si tratterebbe di 7 miliardi di euro “entro la fine dell’anno” e “poco più di 12 miliardi nell’arco di un anno intero”. Il Ministero dell’Economia, da parte sua, lo stima in 16,8 miliardi di euro.

Da parte sua, il partito anti-immigrazione di Nigel Farage difende una linea liberale dal punto di vista economico e ha promesso, durante la campagna per le elezioni legislative britanniche che si terranno questo giovedì, tagli fiscali e semplificazioni normative per le imprese.

Eppure un forte sostegno nel 2017

Nigel Farage, ex eurodeputato che ha svolto un ruolo importante nella campagna Brexit nel 2016, ha tuttavia sostenuto la candidatura di Marine Le Pen durante le elezioni presidenziali del 2017.

In un articolo pubblicato su The Telegraph, si è compiaciuto di un “sincero euroscetticismo”, anche se ha ammesso di aver pensato che “le radici del partito erano profondamente ancorate (al regime di, Nota dell’editore) Vichy” e che “l’antisemitismo era scritto nel suo DNA”.

“Non ho dubbi che una vittoria di Le Pen darebbe all’UE un grattacapo ancora più grande del voto del Regno Unito a favore della Brexit”, ha detto Nigel Farage, aggiungendo che “supererebbe prima la Francia e porterebbe il suo Paese fuori dal dell’euro, che ne ha danneggiato la competitività.

Marine Le Pen ha promesso, fino al 2017, un referendum sull’uscita della Francia dall’UE e voleva che la Francia abbandonasse l’euro. Durante la campagna per le elezioni europee, si è difeso Giordano Bardella, capolista del Raggruppamento Nazionale (RN). “Niente “Frexit”, né pubblica né nascosta”, aveva detto a fine febbraio, precisando di non essere “contro l’Europa” ma “contro l’Unione europea” e promettendo una sorta di politica comunitaria.

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