L’inflazione nella zona euro è rallentata come previsto a giugno, secondo i dati provvisori pubblicati martedì da Eurostat, l’agenzia statistica europea.
I prezzi al consumo nella zona euro sono aumentati del 2,5% su base annua a giugno, dopo un aumento del 2,6% a maggio, in linea con le aspettative degli economisti intervistati dal Wall Street Journal.
I dati relativi a Germania e Francia, pubblicati nei giorni scorsi, erano già scesi rispettivamente di 0,3 e 0,1 punti, al 2,5% su entrambe le sponde del Reno.
Su un mese, i prezzi al consumo nell’unione monetaria sono aumentati dello 0,2% a giugno.
I tassi non reagiscono
L’inflazione core, che esclude voci volatili come alimentari, energia, alcol e tabacco, è invece rimasta invariata rispetto a maggio, al 2,9% su un anno, mentre gli economisti intervistati dal Wall Street Journal si aspettavano un leggero rallentamento, a 2,8. %. Su un mese, i prezzi al consumo di base sono aumentati dello 0,3% a giugno.
Queste cifre saranno senza dubbio commentate dai banchieri centrali riuniti a Sintra in Portogallo da lunedì su invito della Banca Centrale Europea, che terrà il prossimo incontro di politica monetaria il 18 luglio.
Nel frattempo, i tassi dei titoli sovrani decennali tedeschi e francesi hanno reagito poco a questa pubblicazione. Martedì mattina erano vicini al pareggio, rispettivamente al 2,6% e al 3,36%.
Dopo il rimbalzo del giorno prima, le borse europee sono in calo. Intorno alle 11:40 il CAC 40 ha perso lo 0,7% e il Dax l’1,2%.
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