Debito pubblico: nonostante “l’instabilità politica”, l’agenzia di rating S&P concede una tregua inaspettata alla Francia

Debito pubblico: nonostante “l’instabilità politica”, l’agenzia di rating S&P concede una tregua inaspettata alla Francia
Debito pubblico: nonostante “l’instabilità politica”, l’agenzia di rating S&P concede una tregua inaspettata alla Francia
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Nel mezzo delle turbolenze di bilancio, venerdì l'agenzia di rating S&P Global Ratings ha mantenuto il rating della Francia ad AA-, aggiungendo un outlook stabile.

“La Francia resta un’economia equilibrata, aperta, ricca e diversificata”, giustifica l'agenzia in una nota. “Nonostante l’attuale instabilità politica, ci aspettiamo che la Francia rispetti, con un certo ritardo, il quadro di bilancio dell’Unione Europea e consolidi gradualmente le sue finanze pubbliche nel medio termine”.

Antoine Armand, ministro dell'Economia, ha accolto con favore la decisione dell'agenzia di rating. “Mantenendo il rating della Francia, Standard and Poor's dimostra il credito concesso al governo per ridurre il deficit e risanare le nostre finanze pubbliche.”

Da AA ad AA-

In occasione della sua precedente valutazione, a maggio, l'agenzia di rating americana aveva abbassato di un notch il rating francese, da “AA” ha “AA-”, con outlook stabile.

In ottobre, Moody's e Fitch non hanno modificato il rating creditizio della Francia, ma le hanno anche dato un outlook negativo, il che implica il rischio di un ulteriore declassamento del rating a medio termine.

Le tre principali agenzie di rating temono uno slittamento dei conti pubblici, in un panorama politico frammentato, con un governo che rischia di cadere su ogni testo di bilancio.

S&P Global Ratings avverte, tuttavia, che l'agenzia potrebbe abbassare il rating creditizio della Francia “se il governo non fosse in grado di ridurre il suo ampio deficit di bilancio o se la crescita economica fosse inferiore alle nostre proiezioni per un periodo prolungato”.

L’esecutivo guidato da settembre da Michel Barnier vuole ridurre il deficit pubblico dal 6,1% del Pil nel 2024 a “ambiente“5% nel 2025 con una legge finanziaria che prevede circa 60 miliardi di euro tra tagli alla spesa e aumenti delle tasse.

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