Quale futuro per la raffineria SAMIR?

Quale futuro per la raffineria SAMIR?
Quale futuro per la raffineria SAMIR?
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Il caso Samir sembra avviarsi verso la conclusione, indica la rivista Sfidaricordando che, dopo una lunga procedura, il Centro internazionale per la risoluzione delle controversie sugli investimenti (ICSID), un’organizzazione collegata alla Banca mondiale, ha emesso il suo verdetto lo scorso luglio.

L’ICSID ha ordinato al Marocco di pagare una multa di 150 milioni di dollari al gruppo svedese Corral Petroleum, di proprietà del miliardario saudita-etiope Mohammed Al Amoudi.

Questa decisione ha portato ad un ricorso da parte dello Stato marocchino, registrato il 3 settembre, “in attesa della decisione dell’istituzione, resta viva l’idea di un nuovo futuro per Samir», scriviamo.

Nei misteri di governo l’atteggiamento attendista sembra allentarsi.

Il governo sostiene il rilancio di questo impianto, salvo che, secondo il Fronte nazionale per la salvaguardia di Samir (FNSS), il riavvio dell’attività di raffinazione richiederebbe 220 milioni di dollari e potrebbe essere operativo in otto mesi.

E l’impresa ha accumulato debiti per quasi 4,5 miliardi di euro, in particolare verso le dogane.

Samir riforniva il mercato nazionale con il 64% del fabbisogno di prodotti raffinati e deteneva oltre il 50% della capacità di stoccaggio del paese.

Di fronte alle sfide della sovranità energetica e della transizione ecologica, “Continuano le discussioni con i potenziali investitori, che hanno presentato offerte comprese tra 1,8 e 2,8 miliardi di dollari. Il patrimonio della raffineria è stimato in 21 miliardi di dirham, ma la rinascita di Samir dipende ancora da complesse decisioni politiche, economiche e legali.», scritto Sfida.

Il Samir resta un simbolo, afferma la rivista, “al crocevia tra dipendenza energetica e ambizione strategica, la sua riapertura pone una questione essenziale per il futuro del settore energetico marocchino».

Se il Regno avesse utilizzato gli impianti di Samir per raffinare almeno una parte del suo petrolio, avrebbe potuto, ad esempio, risparmiare 38 miliardi di dirham nel 2022, ovvero quasi un quarto della bolletta energetica totale, pagata interamente in valuta estera, indica Sfida.

Par Nabil Ouzzane

24/11/2024 alle 20:08

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