Battuto dall’UBB (37-29) dopo aver condotto fino al 29-0, l’RC Vannes resta ultimo nella Top 14. Il promosso è vittima di un arbitrato sfavorevole, a causa del suo status? Questo è quanto ha suggerito il suo manager Jean-Noël Spitzer dopo l’incontro. Il che è difficile da dimostrare con i fatti…
L’incontro tra Vannes e l’UBB, secondo la sua storia, è stato quindi superbo e il Bordeaux, condotto fino al 29-0 in questa partita folle, ha finalmente invertito il corso di questa storia per vincere sabato sera sul campo dell’RCV (29-37). Clamoroso lo scenario, ovviamente crudele per i bretoni che, dopo aver avuto in mano una clamorosa impresa, sono crollati per concludere infine senza il minimo punto in classifica. E questa domanda che ha animato il post partita: anche Vannes ha sofferto di un arbitraggio sfavorevole e, inoltre, l’RCV è arbitrato come un bambino?
La domanda non è venuta solo a noi. A stupirlo è stato l’allenatore del Vannes, Jean-Noël Spitzer, che lo ha ricordato in una conferenza stampa al termine della riunione. “Arbitriamo lo status dei club. C’è frustrante, tutto il tuo lavoro settimanale può essere buttato a terra, spazzato via. Abbiamo questa sensazione, a sensazione diiniquità. È facile mettere la testa sott’acqua, c’è questa impressione che questoCiò non avrà conseguenze.”
Nel mirino, ovviamente il secondo periodo, che ha visto i suoi uomini concedere un duro 30-0. Cosa denuncia Spitzer l’influenza delarbitraggio un tu contesto, quello di una partita tra due squadre con velleità opposte e che si svolge sotto i riflettori televisivi di Canal + “premium”. Dopo ? Rimane piuttosto vago su ciò per cui critica Rousselet. “Ce sono partite televisive, la sera l’arbitro vede il punteggio in aumento per una squadra che deve giocarsi il titolo… Riequilibrerà, ovviamente.“
L’ombra della teoria del complotto
Il lamento di Calimero, siamo d’accordo? Non proprio, a dire il vero. A questo punto, Jean-Noël Spitzer getta l’obbrobrio e il senso di colpa per la sconfitta del suo popolo su un solo uomo, ovviamente fuori dal suo campo di responsabilità, senza supportarlo con solidi argomenti se non il sospetto. Che è già nella media, per non dire altro.
L’idea di contesto Est anche intrigante: seguire il dirigente di RCV su questo terreno significa accettare l’idea che a arbitro non si limita più a dirigere una partita, non più giudica non più solo le colpe commesse e quindi le azioni, ma fa passare tutto questo attraverso il filtro dell’e l’ambiente. Arbitriamo diversamente a seconda che la partita venga trasmessa su Canal+ o su Rugby+? Fischiamo più o meno falli a seconda che la partita opponga due squadre di pari rango o due squadre di ambiti diversi? distanteSono? Comprendi che con tutte queste allusioni è difficile da portare approvazione. Del resto non siamo nemmeno più molto lontani teoria del complotto…
Resta poi il fatto di questa partita, e di questo scenario piuttosto improbabile che suscita legittime frustrazioni. Da entrambe le parti, inoltre, immaginiamo che Yannick Bru avrà tenuto in gola un primo periodo abbastanza indegno dei suoi giocatori, assenti nell’aggressività e nei fondamentali di questa partita.
Due cartellini gialli ma “felici” per Vannes
Per quanto riguarda l’arbitraggio, e più in particolare questo secondo periodo che è stato messo in evidenza, avremo notato alcune sequenze discutibili, come in ogni partita di rugby, poiché anche l’interpretazione è una componente di questo gioco. Ma niente di clamoroso e chi merita di gridare allo scandalo . Questo vale in entrambe le direzioni, comunque.
Per quanto riguarda i “tempi di cambio”, quelli in cui i fischi influiscono davvero sull’epilogo della partita, ci restano queste due immagini: nella stessa azione (56esima), i giocatori di Vannes hanno ricevuto due cartellini gialli e una meta da rigore. Cosa è successo esattamente? Su una forte battuta della Gironda, il terzino bretone Paul Surano ha fermato per primo Paul Uberti con un contrasto alto, all’estremità della linea a sinistra. L’arbitro della partita, Benoît Rousselet, ha chiamato per la prima volta l’assistenza video prima di pronunciare la sua conclusione: “È un gioco scorretto. Il placcatore è alto, abbiamo una truffaUNdiretto alla testa quindi il grado di pericolo è elevato.” Cartellino rosso? Non ancora, poiché troverebbe un’attenuante: “Il giocatore bianco rientra, il che mi porta al cartellino giallo contro i Vannes 15.” Un cartellino giallo “solo”, che poi è sembrato molto fortunato per i bretoni.
Successivamente, sulla stessa azione e dall’altra parte del campo, l’UBB spinge ancora e Temo Matiu, all’estremità della linea, viene a sua volta fermato illegalmente da Francis Saili (placcaggio alto, testa a testa). Il signor Rousselet si affidava ancora al video: “Abbiamo un gioco scorretto perché il 12 azzurro è alto. Il grado di pericolosità è alto perché per me c’è velocità e forza”. Ancora una volta, però, l’arbitro ha trovato una circostanza attenuante. “Il bianco rientra, ecco perché c’è contatto. Quindi ci sarà il cartellino giallo”. Nel gioco delle “circostanze attenuanti”, l’RCV ha quindi evitato due cartellini rossi (anche se per tale azione è stata comunque sanzionata una meta di rigore). Abbastanza per valutare che il Vannes, sabato sera, debba la sua incredibile sconfitta solo all’arbitro.