Premi Nobel e scrittori si mobilitano per la sua liberazione

Premi Nobel e scrittori si mobilitano per la sua liberazione
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In un articolo pubblicato su Il punto questo sabato, 23 novembre, diversi premi Nobel lo chiedono “rilascio immediato” di Boualem Sansal e di tutti gli scrittori imprigionati per le loro idee. È Kamel Daoud l'ideatore di questa iniziativa. “Oggi vi parlo con profonda preoccupazione”scrive il vincitore del Prix Goncourt. Tra i firmatari troviamo: Annie Ernaux, Jean-Marie Le Clezio, Orhan Pamuk e Wole Soyinka, tutti premi Nobel per la letteratura. Ma anche: Salman Rushdie, Sylvain Tesson e Bernard-Henri Lévy.

L'arresto di Boualem Sansal è un “notizie tragiche” mostrando una realtà «allarmante» in Algeria nonché il simbolo dell’ostruzione alla libertà di espressione. «D'ora in poi tutto è possibile: l'ergastolo per un sms, il carcere per un sospiro di fastidio. Sansal sembra un vecchio profeta biblico, sorridente”elenca Kamel Daoud nel suo testo a sostegno del suo amico.

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Il Prix Goncourt ci ricorda anche che Boualem Sansal lo è “noto per il suo coraggio e il suo impegno contro l’oppressione, l’ingiustizia, il totalitarismo islamista”. Egli continua: “In Algeria, scrittori e intellettuali, editori, librai, vivono nel timore di ritorsioni, accuse di spionaggio e arresti arbitrari, processi e diffamazioni e attacchi mediatici violenti contro i loro dipendenti e i loro cari”.

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L'Algeria conferma l'arresto di Boualem Sansal

L'Algeria ha confermato l'arresto di Boualem Sansal venerdì 22 novembre in un articolo dell'agenzia di stampa “Algérie Presse”. Gli scritti del letterato possono nuocere “sicurezza dello Stato, integrità territoriale, stabilità o normale funzionamento delle istituzioni”assicura il Paese arabo. Pertanto potrebbe essere perseguito penalmente “terrorismo” e condannato all'ergastolo.

L'articolo denuncia anche le richieste di rilascio di “Francia macronito-sionista” chi sono “Un’ulteriore prova dell’esistenza di una corrente “odiosa” contro l’Algeria. Una lobby che non perde occasione per mettere in discussione la sovranità algerina”.

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