La giuria, riunitasi il 20 novembre, ha designato questo vincitore al primo turno di votazioni, con 5 voti contro 3 a favore. La notte delle sorgenti di Jacques Robinet (La Coopérative).
Hélène Hoppenot (1894-1990), diarista e fotografa francese, accompagnò il marito diplomatico Henri Hoppenot in giro per il mondo. Riconoscibile dalle sue migliaia di foto Rolleiflex, pubblicate in particolare da Skira, ha tenuto un diario dal 1918 al 1980, i cui volumi sono curati da Marie-France Mousli presso le edizioni Claire Paulhan. Le sue fotografie sono conservate al Museo d’Arte Moderna di Parigi, alla BnF e nell’archivio del Ministero degli Affari Esteri.
Nel volume vincitore, che copre gli anni dal 1945 al 1951, Hélène Hoppenot torna a vivere in Svizzera per la terza volta, dopo la nomina del marito, Henri Hoppenot, ad ambasciatore di Francia a Berna da parte del generale de Gaulle. Divisa tra i protocolli diplomatici, che trova noiosi, e gli eventi culturali che organizza audacemente, collabora strettamente con Henri Guillemin, addetto culturale dell’ambasciata, appassionato di borse di studio. Questi eventi includono mostre, concerti, spettacoli teatrali e conferenze di scrittori.
Si reca regolarmente a Parigi, ancora segnata dal dopoguerra, dove sostiene la fine della vita della madre e del patrigno. È anche testimone di sconvolgimenti familiari: il matrimonio, la maternità, poi il divorzio della figlia Violaine. Nonostante questo contesto, ha trovato felicemente amici fedeli, come Adrienne Monnier, Léon-Paul Fargue, i Claudel, Pablo Picasso, Constantin Brancusi, Marthe de Fels, Jules Supervielle, Mary Reynolds e Marcel Duchamp, Blaise e Raymone Cendrars, così come Dario e Madeleine Milhaud. Insieme, fanno rivivere lo splendore intellettuale degli anni ’30, sebbene tutti siano invecchiati.
Charles de Gaulle occupò in questi anni un posto centrale, affascinando Hélène con la sua visione politica, i suoi discorsi e il suo esercizio del potere. Nel suo diario analizza eventi significativi come la fine della Società delle Nazioni, la morte di Hitler, Pétain a Sigmaringen, la capitolazione della Germania nazista, i processi di Pétain e Pierre Laval, i bombardamenti atomici di Hiroshima e di Nagasaki, la creazione dell’ONU, la visita di Winston Churchill a Berna, l’affare Exodus, il crollo dell’MRP, gli scioperi del 1947, l’avvento al potere di Mao Tse-tung, e molti altri fatti importanti, spesso decifrati da dietro le quinte della diplomazia francese.
Mentre Henri Hoppenot osservava con scetticismo le manovre internazionali all’inizio della Guerra Fredda, Hélène vide riconosciuto il suo talento di fotografa con la pubblicazione di numerose sue foto. Armata della sua Rolleiflex e del passaporto diplomatico, viaggiò in Italia (1948), Tunisia (1950 e 1951) e Grecia (1951). Nel febbraio 1950 incontrò Romain Gary, allora all’inizio della sua doppia carriera diplomatica e letteraria. Con Henri, gode della sua compagnia, riscoprendo il piacere di scambiare con un diplomatico appassionato di letteratura e poesia, come i loro vecchi amici Paul Claudel o Saint-John Perse.
Un volume redatto e annotato da Marie-France Mousli, che in precedenza aveva curato i diari di Hélène Hoppenot dei periodi 1918-1933 (2012), 1936-1940 (2015) e 1940-1944 (2019).
La giuria, presieduta da Gilbert Moreau, è composta da Daniel Arsand, Monique Borde, Michel Braud, Blandine de Caunes, Béatrice Commengé, Colette Fellous e Robert Thiery.
Ricorda che è stato assegnato il Premio Diario Clarens 2023 Giornale della Moldova, 1987-1988; Luglio 2022 di Marc Crepon (Verdier).
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Crediti fotografici: Éditions Claire Paulhan
Di Hocine Bouhadjera
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