Chi è Tamara Volokhova, la politica franco-russa citata da RN nel dibattito?

Chi è Tamara Volokhova, la politica franco-russa citata da RN nel dibattito?
Chi è Tamara Volokhova, la politica franco-russa citata da RN nel dibattito?
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A pochi giorni dal primo turno delle elezioni legislative, martedì sera, Jordan Bardella è rimasto intrappolato su alcuni temi nel dibattito che lo ha contrapposto a Manuel Bompard (Nuovo Fronte Popolare) e Gabriel Attal (Rinascimento). Tra le insidie, il divieto di lavori sensibili per la doppia cittadinanza. Una questione già fragile nella quale il presidente del Raggruppamento Nazionale si è nuovamente tuffato.

“Vuoi mettere un franco-russo a capo di una centrale nucleare? », ha chiesto Jordan Bardella a Gabriel Attal. E l’attuale primo ministro ha ribattuto: “Se questa è una misura che riguarda i franco-russi in posizioni sensibili, potete dire ai francesi che ci osservano chi è Tamara Volokhova? “.

Scoprendone visibilmente in maniera diretta l’esistenza, forse sarebbe bene ricordare a Jordan Bardella la carriera di consigliere europeo all’interno del suo stesso partito. Infatti, Tamara Volokhova fa parte del gruppo “Identità e Democrazia”, il gruppo di estrema destra del Parlamento europeo. Fino al 2023 conduce il programma “Vu d’Europe” dove diversi eurodeputati del suo schieramento politico vengono interrogati su temi di attualità, spesso legati a temi identitari.

Ex candidato a Strasburgo

Qualche mese prima, in occasione delle elezioni legislative del 2022, anche Tamara Volokhova era presente nelle liste del Raduno Nazionale per la prima circoscrizione elettorale di Strasburgo. Appena naturalizzata, la giovane 34enne non è nuova al partito di estrema destra. Giunta in Francia per studiare, la politica originaria della Russia si appassiona presto alla politica e in particolare al Fronte Nazionale, al quale aderisce nel 2013. parigino, ammette addirittura la sua ammirazione per Marine Le Pen. “La RN è l’unico partito che può risollevare la Francia in disfacimento fornendo risposte concrete alla questione dell’insicurezza”, spiega al quotidiano.

Sebbene nelle nostre colonne si definisca “un esempio di assimilazione riuscita”, smentisce tuttavia una domanda paradossale, posta ancora una volta da Gabriel Attal durante il dibattito. Perché un partito che sostiene la preferenza nazionale – per contrastare le interferenze, secondo loro – dovrebbe mettere in Parlamento un candidato appena naturalizzato? “Marine Le Pen non guarda alle origini”, si difese allora la candidata. Un errore per alcuni specialisti e ricercatori per i quali Tamara Volokhova svolgerebbe effettivamente il ruolo di agente d’influenza per il Cremlino.

Un rischio di interferenza

Già nel 2021, poco prima delle elezioni legislative, il ricercatore Anton Shekhovtsov aveva messo in guardia sulla posizione di collegamento tra Mosca e l’estrema destra europea occupata da Tamara Volokhova. Spiega in particolare che la binazionale mira a promuovere gli interessi della politica estera russa in Europa e rappresenta una minaccia per il Parlamento europeo. Se con il pariginoTamara Volokhova definisce le accuse “grottesche”, Mediapart deciderà di confermare i dubbi del ricercatore in una nuova indagine pubblicata lo scorso novembre.

Rivelando il contenuto di una nota confidenziale della DGSI che segnalava il rischio di ingerenze straniere, il giornale investigativo ha implicato quattro membri della RN sospettati di essere “relè d’influenza in Francia”. Tra i nomi citati, l’ex eurodeputato RN ed ex consigliere internazionale di Marine Le Pen Aymeric Chauprade, su iniziativa di reclutare Tamara Volokhova come assistente parlamentare tra il 2014 e il 2016. Durante questi anni, numerosi viaggi in Russia, compresi quelli effettuati dalla giovane donna e al suo fianco Alexeï Kovalski, consigliere politico dell’ambasciatore russo a Parigi e figura più che influente tra il partito e il Paese. Forse addirittura una spia dei servizi segreti stranieri russi, secondo l’intelligence francese

Un dato che il Raduno Nazionale spazza via Mediapart. “Tamara Volokhova non ha alcun potere decisionale e nessun rapporto particolare che possa essere considerato di spionaggio. Non è una spia. Se ci fosse il minimo elemento in questo senso, non lo terremmo”, ha difeso Jean-Paul Garraud, presidente della delegazione RN al Parlamento europeo che vede in queste accuse una “discriminazione” basata solo sulla “doppia nazionalità franco-russa”. Una certa ironia della sorte da parte di un RN eletto.

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