Chiamata a spiegare le sue ragioni davanti al Parlamento spagnolo dal Partito Popolare (PP, a destra), che ha minacciato di bloccarne la nomina a Bruxelles, la leader socialista ha tenuto a salutare “il lavoro e la dedizione dei funzionari pubblici” coinvolti nell'avvertimento precedente il brutto tempo.
Questi ultimi “hanno fornito le informazioni necessarie”, “come era loro dovere”, ha dichiarato il ministro, giudicando “profondamente ingiuste e profondamente pericolose” le critiche rivolte agli enti pubblici a causa delle alluvioni che hanno causato almeno 227 morti.
Dopo il disastro, che secondo la Banca di Spagna potrebbe costare all’economia spagnola 0,2 punti di crescita, il governo del socialista Pedro Sánchez e l’esecutivo regionale di Valencia, guidato dal Partito Popolare (a destra), si accusano a vicenda di aver fallito nella gestione dell’allerta e dei soccorsi, molto criticata dalle vittime.
In Spagna, un paese molto decentralizzato, la gestione delle catastrofi è di competenza delle regioni. Ma il governo centrale, responsabile dell’emissione degli allarmi tramite l’Agenzia meteorologica nazionale (Aemet), può fornire risorse e assumere il controllo in casi estremi.
Questo contesto politico teso ha spinto la destra a bloccare la procedura di nomina della Ribera, che dovrà occupare una delle posizioni più alte all’interno della futura Commissione presieduta da Ursula Von der Leyen: quella della Transizione ecologica e del concorso.
Secondo fonti parlamentari, però, mercoledì sera è stato raggiunto un accordo tra destra, centro e socialdemocratici, che dovrebbe consentire la sua nomina. Il Parlamento europeo deciderà con una votazione il 27 novembre a Strasburgo.
– Avviso “Più pertinente” –
Chiamato a spiegare venerdì scorso, davanti al parlamento regionale di Valencia, anche il presidente della regione Carlos Mazón, diffamato per la sua caotica gestione del disastro, ha riconosciuto degli “errori” e ha presentato le sue “scuse” alla popolazione.
Ma ha anche attaccato i servizi dipendenti dallo Stato centrale, minimizzando in particolare l'impatto dell'allarme rosso lanciato la mattina del 29 dall'Agenzia Meteorologica, stimando che a questo allarme non erano mai seguite fino ad allora inondazioni così catastrofiche.
“Negli ultimi cinque anni, solo un allarme su 400 riguardante forti piogge e rischio di inondazioni è stato emesso al livello rosso”, ha risposto mercoledì Teresa Ribera, ritenendo che questa modalità di allarme sia “la più rilevante” da prevedere. un disastro e proteggere la popolazione.
Rispondendo ad un'altra critica del signor Mazón, ha negato inoltre qualsiasi “guasto” all'interno dell'agenzia incaricata di monitorare il flusso del fiume Jucar, e ha ricordato che il governo non ha distrutto alcuna diga, smentendo le false informazioni ampiamente diffuse nelle reti sociali. .
“Ma è inutile disporre di tutte le informazioni necessarie se chi deve rispondere non sa come farlo”, ha affermato il ministro, criticando Mazón per non aver preso le decisioni necessarie sulla base degli elementi trasmessi a lui.
“Purtroppo, nel nuovo scenario climatico, la previsione è che episodi di questa portata cesseranno di essere eccezionali”, ha anche avvertito il ministro.
La sua richiesta non ha convinto gli eletti del Partito Popolare. “Voi avete fallito nella prevenzione e avete fallito nell’emergenza, non potete portare in Europa la vostra incompetenza e la vostra mancanza di umanità”, ha risposto la deputata Ester Munoz.
Da parte sua, il leader del PP Alberto Nunez Feijoó aveva invitato martedì il governo a proporre un'altra candidatura alla Commissione europea, dicendosi pronto ad assumersi “tutte le conseguenze” votando contro Teresa Ribera fino alla fine.
Pedro Sánchez, recandosi a Rio per il G20, ha criticato martedì sera l'atteggiamento del PP, accusandolo di “portare sistematicamente tutti i dibattiti politici nazionali a Bruxelles”, al punto da provocare “l'assoluta incredulità in Europa, e non solo nel campo sociale”. -famiglia democratica”.
Il primo ministro dovrà presto spiegare ai deputati, a turno, come ha gestito il disastro.