GREGOIRE CAMPIONE / AFP
Kamel Daoud il 4 novembre 2024, alla cerimonia del Premio Goncourt a Parigi.
GIUSTIZIA – Una somiglianza con fatti realmente accaduti non del tutto casuale? Lo scrittore franco-algerino Kamel Daoud e sua moglie, psichiatra, sono il bersaglio di due denunce presentate in Algeria, ha annunciato mercoledì 20 novembre all’AFP l’avvocato del denunciante. La coppia è accusata di aver rivelato e utilizzato la storia di un paziente per scrivere il romanzo Ore di Kamel Daoud, appena insignito del Prix Goncourt 2024.
“Non appena il libro è stato pubblicato, abbiamo presentato due denunce contro Kamel Daoud e sua moglie Aicha Dehdouh, la psichiatra che ha curato la vittima”, mi ha dichiarato Fatima Benbraham. Precisa di aver sequestrato il tribunale di Orano, dove l’autore e il medico risiedono in Algeria.
Secondo questo noto avvocato in Algeria le denunce riguardano “la violazione del segreto medico, dal momento che il medico ha consegnato tutta la cartella clinica della sua paziente al marito, così come la diffamazione delle vittime del terrorismo e la violazione della legge sulla riconciliazione nazionale”che vieta qualsiasi pubblicazione sul periodo della guerra civile tra il 1992 e il 2002.
“La prima denuncia è stata presentata a nome dell’Organizzazione nazionale delle vittime del terrorismo” et “il secondo a nome della vittima”ha precisato Maitre Benbraham, assicurando che il loro deposito risale ad agosto, “pochi giorni dopo la pubblicazione del libro”e ben prima dell’assegnazione del Premio Goncourt al romanzo, all’inizio di novembre.
“Non volevamo parlarne, per non dire che volevamo interrompere la candidatura dell’autore al premio”ha detto.
Un romanzo sul decennio nero in Algeria
Kamel Daoud non ha risposto a queste accuse, ma il suo editore francese Gallimard ha denunciato lunedì 18 novembre il “ violente campagne diffamatorie orchestrate da alcuni media vicini ad un regime di cui nessuno ignora la natura”contro lo scrittore fin dalla pubblicazione del romanzo.
“Se Houris si ispira ai tragici eventi accaduti in Algeria durante la guerra civile degli anni ’90, la sua trama, i suoi personaggi e la sua eroina sono puramente immaginari”ha detto Gallimard. Nel romanzo, la protagonista racconta alla bambina di essere responsabile del massacro di tutta la sua famiglia avvenuto il 31 dicembre 1999, durante il quale gli islamisti tentarono di tagliarle la gola, lasciandola sfigurata e muta.
La denunciante che accusa la psichiatra di aver raccontato la sua storia al marito scrittore, Saâda Arbane, è una sopravvissuta a un massacro durante la guerra civile algerina. Ne aveva già parlato al canale algerino One TV, accusando l’autrice di aver rivelato la sua storia nel romanzo senza la sua autorizzazione. Ha detto di aver riconosciuto elementi della sua vita lì: “ la sua cannula (per respirare e parlare, ndr), le sue cicatrici, i suoi tatuaggi, il suo parrucchiere”.
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