condannato a una multa l’autore delle minacce di morte contro l’ex preside

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Gli studenti arrivano prima di una manifestazione organizzata dal Partito socialista francese (PS), davanti al liceo Ravel, a Parigi, il 29 marzo 2024, in seguito alle dimissioni del preside del liceo. BERTRAND GUAY/AFP

L’autore delle minacce di morte nei confronti del preside del liceo parigino Maurice Ravel, dopo un litigio tra quest’ultimo e una studentessa adulta alla quale aveva chiesto di togliersi il velo, è stato condannato, lunedì 18 novembre, dal Tribunale penale di Parigi ad una pena di 60 giorni, multa di 10 euro ciascuno.

Queste multe di 60 giorni, per un totale di 600 euro, possono valere giorni di carcere se la persona condannata non le paga. Il tribunale lo ha anche condannato a completare un corso per la cittadinanza di cinque giorni e a risarcire 3.000 euro di danni a Philippe Le Guillou, preside all’epoca dei fatti. Dopo questi incidenti, il signor Le Guillou aveva anticipato di qualche mese il suo pensionamento.

Si tratta di “una sentenza stupefacente che banalizza l’incitamento all’odio contro i capi di istituzioni minacciati di morte nell’esercizio delle loro funzioni”ha reagito in un comunicato Francis Lec, il suo avvocato, che spera che la procura faccia appello. Interrogato dopo aver lasciato l’aula del tribunale riguardo al suo stato d’animo nel corso del processo contro otto persone implicate nell’assassinio di Samuel Paty, l’ex preside ha ammesso di essere scosso: “Ogni processo rimette tutto sul tavolo, non è facile”.

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“Chiedo perdono”

La vicenda del liceo Ravel risale al 28 febbraio. Il preside ha avuto un alterco con una studentessa adulta alla quale ha chiesto di toglierle il velo all’interno del cortile della scuola. Il giorno successivo sono state pubblicate online diverse minacce di morte, tra cui quella di AA, il giovane di 27 anni processato a Parigi, che ha scritto sul suo account X: “È pazzesco. Devi bruciarlo vivo, questo cane”.

A fine marzo è stata respinta la denuncia per violenza presentata dallo studente coinvolto nella lite “reato non sufficientemente caratterizzato”. “Mi rammarico profondamente e chiedo perdono”ha detto AA alla corte durante il processo di ottobre.

Durante l’udienza sono stati menzionati più volte l’assassinio di Samuel Paty nel 2020 e di Dominique Bernard nel 2023, così come la difficoltà di far rispettare la laicità negli istituti scolastici. “A volte è difficile e a volte le persone hanno paura”ha ricordato Philippe Le Guillou.

A metà marzo, un altro uomo arrestato nell’ambito di questa indagine è stato rilasciato a Lisieux (Calvados), ma la procura ha presentato ricorso. Nel mese di novembre, il pubblico ministero ha chiesto la condanna a dieci mesi di reclusione con sospensione della pena per un terzo uomo processato a Bourg-en-Bresse (Ain). La decisione verrà presa il 28 novembre.

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Il mondo con l’AFP

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