L’oro potrebbe porre fine alla serie di sei sconfitte consecutive
Dalla fine di ottobre il metallo prezioso ha registrato perdite significative, aggravate dalla vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali americane. Allo stesso tempo, i rendimenti dei titoli del Tesoro a 10 anni sono aumentati notevolmente, avvicinandosi al 4,5%. Anche il dollaro USA si è rafforzato, con la coppia EURUSD che ha toccato quota 1,05.
È interessante notare che oggi l’oro sta rimbalzando, nonostante un dollaro ancora forte e rendimenti in aumento. A livello globale, ci sono segnalazioni di un aumento della domanda di oro in India, in particolare durante la stagione dei matrimoni. Al contrario, la domanda di gioielli in Cina è diminuita a un ritmo a due cifre dall’inizio dell’anno.
Dalle elezioni presidenziali americane, il calo dell’oro è stato limitato al 5%. Storicamente, le correzioni del prezzo dell’oro dopo le elezioni statunitensi durano in genere tra le 20 e le 30 sessioni.
Si osserva una riduzione delle posizioni nette, che hanno raggiunto il livello più basso dall’inizio dell’estate.
Il rally dell’1,5% dell’oro di oggi fa parte di un rally più ampio dei metalli preziosi. Il metallo giallo si sta riprendendo da un livello di supporto chiave formato dal ritracciamento di Fibonacci del 50% dell’ultima grande ondata rialzista e dalla media mobile a 100 periodi. La stagionalità suggerisce che il trend al ribasso potrebbe terminare alla fine di novembre. Tuttavia, la resistenza intorno ai 2.600 dollari e il livello al di sotto della linea di tendenza rialzista stabilita dopo i minimi di quest’anno continuano a limitare i guadagni.
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