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Miracoloso da una vita di eccessi, il cantante dei The Only Ones, 72 anni, pubblica con “The Cleansing” un album a tratti divertente e serio, ma sempre pieno di vitalità.
In fondo a un vicolo cieco a Islington, nel nord di Londra, dietro una carrozzeria che corre a tutta velocità, il modesto studio Pathway è costituito da un unico ambiente con cucina in muratura, somigliante più a un alloggio per studenti che a un appartamento. uno studio di registrazione. Al culmine del suo splendore, alla fine degli anni '70, era al piano inferiore, oggi trasformato in una stanza in affitto, che i futuri grandi nomi delle classifiche britanniche accorrevano per registrare i loro primi demo e alcuni singoli. e anche gli album, non ultimo, hanno preso forma anche in questo luogo angusto e scomodo come lo erano allora i cori punk. I Police, i Damned, i Madness, Elvis Costello, Squeeze e perfino i Dire Straits sono tutti lì, il che basta per costruire una leggenda. D'ora in poi Pathway appartiene ad un'altra leggenda, Peter Perrett, cantante armata ma miracolosa degli Only Ones. O più precisamente ai suoi figli, Jamie e Peter Jr., che lo utilizzano soprattutto in ambito familiare, al servizio di questo daron di cui dovrebbero logicamente, secondo le regole accettate della biologia, essere orfani, tutelati della nazione dei drogati. .più sordido e decimato.
Ma ora, Peter Perrett, 72 anni oggi, ha sfidato tutte le leggi naturali che hanno mandato tutti i suoi coetanei, incluso il suo amico siringa Johnny Thunders, ai denti di leone. Pubblica La pulizia (“the cleaning”), un nuovo album dalla sorprendente vitalità, pieno fino all'orlo di 20 brani in cui la sua voce, in particolare, contro